Covid, Pregliasco: "Un milione di malati per le Feste di Natale"
"Siamo in una fase di crescita di tutte le sindromi simil-influenzali. Il dato presumibile è che durante il Natale ci saranno complessivamente 1 milione di italiani con influenza, con Covid e con altre infezioni respiratorie". È la previsione di Fabrizio Pregliasco, virologo dell’università Statale di Milano. "Siamo nella fase di ascesa della curva dell’influenza - sottolinea all’Adnkronos Salute - ma anche di Sars-CoV-2 e di altri virus. In particolare il Covid è sottostimato". Anche perché oggi, ragiona Pregliasco, "una gran quota di casi sono asintomatici o accompagnati da sintomi 'banali', producendo pazienti inconsapevoli di essere ’untori' o che trascurano la possibilità di alimentare la catena del contagio".
E solo qualche giorno fa l'ultimo studio del matematico Marco Roccetti, ordinario di Informatica all’Alma Mater Studiorum di Bologna ha fornito una proiezione sulla curva dei casi nei prossimi giorni: morti per Covid nel periodo compreso fra il novembre 2023 e gennaio 2024 si prevede saranno 4100-4200, poco meno della metà dell’anno scorso quando nel medesimo periodo (Novembre 2022-Gennaio 2023) si sono contati 8526 decessi. "Anche se l’andamento delle curve di crescita e decrescita sembrano assomigliarsi, l’anno scorso di questi tempi c’erano più ricoverati in terapia intensiva".
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Poi lo studioso all'Adnkronos salute ha aggiunto: "Che sì c’è un trend a diminuire dell’impatto del covid sulla nostra società e quindi tra novembre, dicembre e gennaio secondo me quest’anno assisteremo ad un dimezzamento dei valori considerando il parametro dei decessi; ma pur diminuendo, i morti saranno 4mila, quindi si parla di un fenomeno che non può essere derubricato. Anche perché - rimarca il matematico illustrando all’Adnkronos lo studio prossimo alla pubblicazione - non sappiamo quanto questa fase di attenuamento potrà durare dato che il covid non è spento". "Va bene che questo sia il costo che abbiamo deciso di pagare - prosegue - Ma va tenuto a mente che se si confronta con i dati sull’influenza asiatica negli anni 70, o anche spaziale, si parla di 5mila morti che è la stima che noi abbiamo fatto per quest’anno e che all’epoca destava molto preoccupazione. Quattromila morti, soprattutto anziani e fragili e che presumibilmente graveranno su ospedalizzazioni e terapie intensive in un sistema sanitario che fa fatica a riprendersi, fanno stare tranquilli solo chi lo vuole. Non è una cosi buona informazione. Chissà quando il covid finirà, speriamo segua questo trend ma non è ancora purtroppo detta l’ultima parola".
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