Ferrara, l'80enne ladro seriale di bici: quante gliene trovano in casa
Quando lo scorso 15 novembre- dopo lunghi e minuziosi appostamenti fatti di attese, sospetti e pedinamenti come nei migliori film di spionaggio- gli agenti della polizia locale di Ferrara hanno finalmente individuato il ladro di biciclette che stava mandando via di testa gli amanti delle ruote della città, sono rimasti senza parole. Allibiti. Increduli. Di fronte a loro non c’era uno sbarbatello alle prime armi né un professionista del crimine nel pieno della carriera e neppure una banda organizzata, ma un impensabile vecchietto che stava per montare in sella a una mountain bike.
Da non credere. Un po’ sorpresi e un po’ perplessi, hanno deciso di seguire il sospettato (lo ha fregato il fatto che ogni giorno pedalava per le vie del centro su mezzi differenti) per cercare di coglierlo sul fatto, ma l’Arsenio Lupin delle bici, con tanta esperienza e un paio di manovre ben riuscite, ha seminato i vigili.
OPERAZIONE BIGA - Tutto finito? Macché, è proprio in quel momento che l’«Operazione biga» (complimenti a chi ha ideato il nome: geniale) è entrata nel vivo. Gli agenti, avendo riconosciuto l’anziano (uno degli aspetti positivi delle piccole città...), sono andati ad aspettarlo direttamente a casa per spiare i suoi movimenti. Poi, una volta appurato che la mountain bike era appena stata rubata a un ragazzo dell’istituto tecnico Bachelet (i genitori dello studente minorenne, avvisati, hanno sporto subito denuncia), hanno citofonato al vecchio ladro - un ultraottantenne pregiudicato che ne frattempo era arrivato con un’altra bici- chiedendo di farli entrare nell’appartamento. E boom, ecco la sorpresa.
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All’interno dell’abitazione i vigili hanno trovato, oltre alla mountain bike in questione appoggiata al tavolo della cucina («L’ho comprata per 120 euro», ha provato a raccontare l’uomo senza essere creduto), altre 55 bici, tutte in perfetto stato e nascoste un po’ ovunque: in sala, in bagno, in cantina, nel garage e nel sottotetto. Sì, insomma, altro che pensione: il nonnetto, ladro di biciclette da una vita, non aveva nessuna intenzione di mettersi a riposo e anzi era ossessionato dal furto. La tecnica e la tattica erano ben pensate e non lasciavano al caso nessun dettaglio. Secondo la ricostruzione degli agenti l’uomo andava in centro con la sua bici e poi, identificato il mezzo giusto da prendere (ovviamente uno non legato), parcheggiava il suo (fissandolo con un lucchetto, perché un ladro derubato sarebbe da comiche fantozziane) e tornava a casa con la nuova due ruote, che prontamente nascondeva.
Poi, con calma, saliva sul primo autobus e tornava in centro per rimpossessarsi del proprio mezzo.
Come è finita? Che l’ultraottantenne è stato fermato e denunciato per furto aggravato e ricettazione, mentre le 56 bici sono state portate nel magazzino della polizia locale: ogni giovedì di dicembre e gennaio, dalle 16.15 alle 18.45, è aperto uno sportello dedicato alle restituzioni dei mezzi, basta presentarsi con la denuncia del furto e con la descrizione della proprio due ruote sparita. «Il lavoro degli agenti è stato lungo e impegnativo ha spiegato il vicesindaco di Ferrara, Nicola Lodi -. Speriamo di poter restituire quante più biciclette possibili, perché questo tipo di furto è molto doloroso. La bici non è solo un mezzo. Molto spesso ha un valore affettivo, è un regalo fatto da una persona cara che non c’è più, o serve agli anziani per andare a far la spesa. Magari, in buona fede, la lasciano appoggiata al muro con la sicurezza di ritrovarla poco dopo. Pensate il dispiacere di uscire da un negozio con le buste e non avere più un mezzo per tornare a casa».
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Già, il furto delle biciclette è un grande classico che, purtroppo, non dà cenni di resa. Anzi. In Italia, secondo gli ultimi dati forniti da Fiab (Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta), solo nel 2022 sono sparite oltre 320.000 bici, ovvero una ogni due minuti, mentre il Registro Italiano Bici segnala in alcune città, poco o per nulla attive nel contrastare il fenomeno, un aumento dei furti anche del 140% rispetto agli anni precedenti.
CATENE, APP E REGISTRI - Ma come fare per evitare la spiacevole sorpresa? Oltre alle solite catene o lucchetti la soluzione più aggiornata dal punto di vista tecnologico è un GPS con app (si chiama BiCiclope) che di fatto lancia un allarme automatico in caso di furti. La soluzione più sicura invece, adottata in tante città come Milano, è quella di istituire un registro comunale, con tanto di foto del mezzo e un marchio per ogni bicicletta. Poi è sempre bene tener presente alcuni dati: nelle statistiche dei furti di biciclette in Italia ci sono due aspetti importanti, uno che riguarda l’orario e l’altro i giorni. Il momento più rischioso è tra le 12 e le 18, mentre i giorni più pericolosi sono il mercoledì e il venerdì. A meno che vi troviate a che fare con vecchietti seriali cone quello di Ferrara: in quel caso non c’è mai sosta.