Abbattere i pregiudizi fa vivere meglio soprattutto noi stessi
Viviamo in un contesto sociale caratterizzato da un’enorme diversità. Non sembra quindi per niente strano che individui di diversa estrazione trovino così difficile fidarsi e apprezzarsi l’uno dell’altro. Facciamo fatica ad interagire con persone che differiscono da noi in quanto a mentalità e usanze. Così, anziché apprezzare gli aspetti positivi della diversità fra le persone, tendiamo a soffermarci sulle differenze e ne facciamo motivo di contrasto. Com’è possibile allora abbattere i muri, che impediscono di comunicare con chi ha idee, credenze, cognizioni e costumi diversi dai nostri, e costruire al loro posto dei ponti?
Purtroppo i condizionamenti culturali sono sempre molto forti. Alcuni ci arrivano in maniera diretta, invece molti altri li assorbiamo senza nemmeno accorgercene. Sin dalla nascita alcune usanze ci hanno modellato la vita e il comportamento. Quando abbiamo cominciato a parlare eravamo già figli della nostra cultura e quando siamo cresciuti abbiamo assorbito le abitudini, le credenze e i limiti dell’ambiente di appartenenza.
Se ci pensate, adeguarsi alla propria cultura (derivato di colere, “coltivare”) è un processo che semplifica la vita. Sapere come accontentare i nostri genitori, cosa è accettabile nella nostra società e cosa non lo è, ci permette di prendere decisioni su come comportarci, come vestirci e come trattare i nostri simili. Comunque, ciò che siamo come individui non dipende solo dal nostro retaggio culturale, in quanto all’interno di ogni cultura ci sono differenze tra persona e persona. Siamo il risultato di fattori genetici, delle esperienze che facciamo a scuola e nel mondo del lavoro, degli amici che abbiamo e di un mucchio di altri fattori. In ogni caso, la nostra cultura di appartenenza è una lente attraverso la quale vediamo il mondo.
VALORI E TRADIZIONI
Quello che spesso rende difficile interagire con persone di cultura diversa è che si tende a dare per scontato che la propria idea della vita sia la migliore. Quasi tutti siamo convinti che le credenze, i valori, le tradizioni, l’abbigliamento e pure il concetto di bellezza, nostri o del gruppo a cui apparteniamo, siano corretti, appropriati e migliori di tutti gli altri. Non a caso scegliamo come nostri amici coloro che sono molto simili a noi, che hanno i nostri stessi modi di fare e i nostri stessi valori. Ci fidiamo di loro e li capiamo, ci sentiamo a nostro agio con loro. Così facendo però ci perdiamo qualcosa. Se vogliamo capire il retaggio culturale di chi è diverso da noi, non dovremmo guardarlo con sospetto ma con mente aperta. Così facendo, non solo comprenderemo meglio gli altri, ma anche noi stessi. Saremo pronti a interpretare correttamente i sentimenti e i motivi che si nascondono dietro al comportamento esteriore di una persona. Ricordiamoci però che per comunicare in maniera efficace non basta parlare; bisogna saper ascoltare con empatia e questo ci può arricchire allargando i nostri orizzonti. Con coraggio il muro del pregiudizio si può abbattere: dipende da noi.