Lazio, otto indagati tra direttori Asl: furono nominati da Zingaretti
Sarebbero otto per il momento gli indagati nell’inchiesta della Procura di Roma sui bilanci della sanità del Lazio, secondo quanto riporta Vincenzo Bisbiglia sul Fatto Quotidiano. L'informazione di garanzia sarebbe stata notificata loro ieri dai finanzieri del Nucleo Pef della Capitale. Sotto la lente direttori ed ex direttori generali delle Asl e delle aziende ospedaliere del Lazio. Tutti sarebbero stati nominati tra il 2017 e il 2020 dall’ex giunta guidata da Nicola Zingaretti e dall’ex assessore Alessio D’Amato, entrambi estranei all’inchiesta.
Agli indagati verrebbe contestato il reato di falso. La tesi della Procura - scrive il Fatto - è che "le varie Asl abbiano approvato, nel periodo di tempo esaminato, note di credito non veritiere facendo risultare, nella documentazione inviata agli uffici regionali, una situazione meno grave rispetto a quella effettiva. Questo potrebbe aver indotto in errore i contabili dell’Ente regionale e, successivamente, il ministero dell’Economia, consentendo al Lazio di uscire nel 2020 dal commissariamento al quale era sottoposto dal 2008, quando il deficit superava i 10 miliardi di euro".
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Secondo gli ispettori contabili, inoltre, nel bilancio della Regione Lazio ci sarebbero oltre 900 milioni di euro di apparenti crediti sanitari su cui però mancherebbero i giustificativi. "Di questi soldi - scrive Bisbiglia - quasi 600 milioni vanno collocati prima del 2018. Non solo. Nei cosiddetti 'fondi rischi' – dove si iscrivono i crediti difficili da riscuotere o contestati – vi sono poste per ben 2,3 miliardi 'generiche o non sempre riconducibili a rischi specifici'". Estranea alla vicenda la giunta Rocca. Il governatore, anzi, si è detto preoccupato per questa indagine: “Non sono più disposto a pagare – ha dichiarato durante la conferenza stampa di fine anno – questo tentativo di qualcuno di manipolare ciò che è avvenuto in termini finanziari nel passato”.
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