Turetta, il gesto quando vede i genitori: indiscrezioni drammatiche
Nicola Turetta ed Elisabetta Martini hanno incontrato per la prima volta il figlio Filippo. I due si sono recati nel carcere di Verona, dove da giorni il 22enne è rinchiuso dopo aver confessato l'omicidio dell'ex fidanzata Giulia Cecchettin. Nicola ed Elisabetta sono entrati nell'istituto penitenziario nella mattinata di domenica, poco dopo le 12, e sono rimasti a colloquio col figlio circa un'ora. "Grazie per essere venuti da me", avrebbe detto lui che, sin da quando era stato estradato in Italia, continuava a chiedere di poterli vedere.
Hanno pianto, si sono abbracciati e l'ex studente di ingegneria biomedica ha ripetuto parole già usate davanti ai magistrati: "Devo pagare tutto fino alla fine, ho fatto qualcosa di terribile, ho perso la testa, ma non volevo e so che non potrete mai perdonarmi". Intanto non si fermano le indagini. Durante l'interrogatorio di nove ore Turetta ha detto di aver "perso la testa" trovandosi di fronte a Giulia che gli aveva ribadito di non voler tornare insieme. Lui ha anche aggiunto di essere "ossessionato" da lei. "La volevo solo per me e non accettavo la fine della storia", avrebbe messo a verbale. "Non volevo ucciderla, mi è scattato qualcosa".
In ogni caso con la premeditazione o altre aggravanti la pena massima per Turetta passerebbe da 30 anni, ossia quella delle imputazioni attuali, all'ergastolo e non avrebbe così la possibilità di chiedere il rito abbreviato, che prevede lo sconto di un terzo. Ora al centro delle indagini ci sono il luogo e il momento in cui Turetta ha sferrato la coltellata mortale all'arteria basilare, nella parte posteriore del collo, a Giulia. Decisive su questo punto saranno anche le analisi del Ris di Parma sulla Fiat Grande Punto nera ancora in Germania e che non sarà riportata in Italia prima del 10 dicembre.