Libri, ecco perché leggere è uno dei segreti per vivere meglio

di Steno Sarimartedì 21 novembre 2023
Parlando delle nuova legge sui libri...

Parlando delle nuova legge sui libri...

2' di lettura

Secondo alcuni saper leggere è lo strumento più potente e proficuo per la promozione del benessere individuale e sociale. Eppure la lettura oggi è spesso disdegnata, considerata un lavoro noioso, una perdita di tempo. Pur vantando un tasso di alfabetismo vicino al 100 per cento, secondo i dati Istat in Italia il 60,7 per cento della popolazione con più di sei anni non ha letto un libro nel 2022 che non fosse scolastico o relativo al proprio lavoro. A dimostrazione che alla capacità di leggere non corrisponde necessariamente il desiderio di farlo. Quali sono le cause?

Negli ultimi decenni l’appagamento che deriva dalla lettura è spesso sacrificato al vedere la televisione o al navigare su internet. Senza nulla togliere ai vantaggi e all’efficacia di questi strumenti di comunicazione, il rischio è quello di diventare “spettatori” passivi.

La Tv per esempio pensa al nostro posto, cattura l’immaginazione senza lasciarle spazio, rappresenta tutto nei particolari, lascia allo spettatore poco tempo per riflettere. È una tecnica che programma periodi di attenzione molto brevi. Non sorprende allora che alcuni studi mettano in relazione il guardare troppo la televisione con il prendere decisioni impulsive. Altra cosa è quando si legge: al suo proprio ritmo il lettore deve interpretare e valutare, riflettere secondo una logica tutt’altro che intuitiva. È un processo complicato di decodificazione che, oltre a stimolare l’immaginazione e la curiosità, incoraggia e aiuta ad avere pazienza ed è il miglior modo per rilassarsi. Secondo alcuni, anche solo sei minuti di lettura bastano per ridurre di oltre due terzi lo stress e le tensioni.

PADRONEGGIARE IL LINGUAGGIO
Quando leggiamo un libro scegliamo i personaggi, decidiamo le scene e dirigiamo l’azione. Abbiamo la libertà di immaginare ogni personaggio come vogliamo e facciamo lavorare la mente pur lasciandola libera, un lavoro di elaborazione di dati che metterebbe a dura prova i nostri computer. Non è esagerato affermare che la lettura richiede e sviluppa la capacità di esprimersi, legata al parlare e allo scrivere. Non c’è nessun modo per farsi un vocabolario se non tramite la lettura, cosa che stimola il cervello e potenzia la memoria, migliora le competenze linguistiche, favorisce le funzioni cognitive, la concentrazione e la capacità critica. Per quanto riguarda il farsi una cultura, è stato detto che se a un bambino piace leggere è a metà dell’opera. 

Alcuni esperti dicono che a tre anni un bambino capisce la maggior parte delle parole che da grande userà in una conversazione normale, anche se non è ancora in grado di pronunciarle speditamente. In altre parole, i bambini cominciano a capire la lingua prima e più in fretta di quanto non imparino a parlarla. Saper leggere ha un impatto positivo sulla loro crescita e influisce sul profitto che trarranno dall’istruzione. “Chi non legge, a 70 anni avrà vissuto una sola vita: la propria. Chi legge avrà vissuto 5000 anni: c’era quando Caino uccise Abele, quando Renzo sposò Lucia, quando Leopardi ammirava l’infinito ... perché la lettura è un’immortalità all’indietro” (Umberto Eco).