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Giulia Cecchettin, Paragone: dai film ai videogiochi violenti, c'è il rischio emulazione

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Una riflessione sul caso di Giulia Cecchettin, uccisa dall'ex fidanzato Filippo Turetta, andrebbe fatta sull'uso della violenza che "è una industria che tira", scrive Gianluigi Paragone su Libero. "In questi giorni sono circondato da campagne promozionali di Suburraeterna, la serie spin-off di Netflix che si mette sulla scia del successo cominciato nel 2017". E "sono tanti i titoli dove si segnalano contenuti violenti e sono così ricercati che spesso diventano un videogioco; così come può accadere il contrario". "Ho visto giochi dove si edifica un menefreghismo, un bullismo e una violenza che, nella dipendenza del gioco, entrano nel giocatore stesso. Lo identificano". Quindi, ricorda Paragone, "quando ci indignammo per l’uccisione di un bambino di 5 anni ad opera di quei youtuber troppo impegnati a filmare le loro challenge, forse non avevamo capito che il meccanismo era ed è lo stesso di chi pensa che si possa violentare, umiliare e uccidere un’altra persona. La logica è la medesima".

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