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Filippo Turetta è ancora vivo? Il procuratore: "Costituisciti"

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"Costituisciti". Il procuratore capo di Venezia Bruno Cherchi si rivolge direttamente a Filippo Turetta, sparito da sabato scorso insieme alla fidanzata Giulia Cecchettin e sospettato di averla uccisa. Il corpo della 22enne di Vigonovo è infatti stato ritrovato in un canalone vicino al lago di Barcis, in provincia di Pordeone, a 1 ora e 40 di strada dalle loro case nel Veneziano. 

"La ricostruzione che potrebbe fare il Turetta sarebbe molto importante anche per lui stesso. Quindi l'invito è a non continuare questa fuga verso l'Austria e si costituisca". Dalle parole del procuratore si evincerebbero, dunque, alcuni punti fermi in una inchiesta drammatica e complicatissima. 

Primo: non ci sono evidenze, almeno al momento, della morte del fidanzato, che avrebbe ucciso Giulia dopo un raptus violento, anche se l'autopsia sul corpo ritrovato a Barcis darà dettagli fondamentali al riguardo. Turetta, insomma, sarebbe ancora vivo.

Secondo: la Grande Fiat Punto identica a quella del ragazzo ritrovata in una stradina secondaria vicino al lago di Barcis o non è quella di Filippo oppure Turetta l'ha abbandonata per poi proseguire, parola del procuratore "la sua fuga verso l'Austria". Come (o con chi?) non è dato sapere.

Terzo. Poche ore prima del tragico rinvenimento del corpo di Giulia l'agenzia Ansa rendeva noto come mercoledì l'auto di Turetta fosse stata avvistata a Lienz, in Austria. Difficile pensare che nel giro di un paio di giorni, con le autorità già sulle sue tracce, il giovane abbia deciso di tornare sui suoi passi. Si torna allora al punto due: probabilmente, la Grande Punto ritrovata a Barcis non è la sua. 

La ricostruzione di quanto accaduto nella notte tra sabato e domenica scorsa tornerebbe ad avere un senso più compiuto: Filippo avrebbe scaricato il corpo di Giulia a Barcis in quelle primissime ore del 12 novembre (l'auto è stata avvistata prima a Zero Branco alle 00.43, in provincia di Treviso, quindi alle 2 a Caneva (Pordenone), alle 2.30 a Piancavallo (a poca distanza dal lago di Barcis), alle 3.30 nelle gallerie del Vajont, direzione Nord. Un coerente disegno di lucida follia.

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