Meteo, novembre folle in Italia: "Aumento di 1,7 gradi", cosa sta succedendo
Dov’è finito l’autunno? Con il suo clima fresco che si prepara ad aprire le porte al freddo invernale? In Italia l’estate sembra aver fagocitato la stagione di mezzo. A Roma, ieri, il termometro segnava 24 gradi, a Catania… 27! E così, più o meno, in tutte le regioni centro-meridionali fino a Natale, cioè, praticamente… domani. Per la gioia delle zanzare che, secondo la Società italiana di medicina ambientale, avranno ormai fissa dimora fino a fine anno. Il 2023, insomma, è serio candidato ad essere l’anno più caldo della storia e, se dal 1980 ad oggi nel mondo le temperature si sono alzate di 8/10 di grado, in Italia si è registrato l’aumento più considerevole: 1,7 gradi.
Pierluigi Randi, meteorologo e presidente dell’Associazione meteo professionisti (Ampro), spiega su Repubblica: “Qui, come in generale su tutto il Mediterraneo per via della circolazione atmosferica e dei mari più caldi, il tasso di aumento di temperatura è il doppio rispetto alla media planetaria e questo è davvero preoccupante”. La recente alluvione in Toscana è l’esempio di un evento ad alta intensità dovuto all’accumulo di energia di un Mediterraneo sempre più rovente.
"Siamo preoccupati per dicembre". Meteo, Mario Giuliacci: cosa svelano i modelli
L’aria è destinata a rinfrescarsi soltanto tra il 18 e il 19 novembre prossimi, per poi riscaldarsi nuovamente. E le conseguenze non saranno piacevoli: “La normalizzazione del campo termico in Italia ci sarà nella terza decade del mese – afferma Randi - quando le temperature saranno davvero nei valori medi tipici del periodo. Attenzione però: venendo da un momento molto mite probabilmente a livello soggettivo avremo una percezione di freddo superiore”.
Quale la causa? Randi non ha dubbi: “A farci riflettere deve essere soprattutto il fatto che tutti gli anni più caldi della storia a livello globale si sono verificati dal 2010 a oggi. La causa principale è chiara: l’eccesso di concentrazione di gas serra in atmosfera dovuto alle emissioni”. E questo sarà il tema centrale dei negoziati del prossimo COP28, la Conferenza mondiale sul clima cui prenderanno parte anche Giorgia Meloni e Papa Francesco. Ridurre le emissioni è necessario, altrimenti, secondo la rivista Lancet, si va incontro ad un aumento di 4,7 volte dei decessi legati al caldo entro metà del secolo.
Video su questo argomentoGli attivisti del clima bloccano il traffico: scoppia il caos a Cagliari