Sciopero, Cgil e Uil: "Non rispetteremo i divieti", guerra contro il governo
I sindacati tirano dritto. In barba al Garante degli scioperi, Cgil e Uil fanno sapere che lo sciopero del 17 novembre si farà. "Confermiamo la proclamazione dello sciopero generale e le sue modalità di svolgimento", precisano in una nota prima di attaccare lo stop del Garante: "Non condividiamo la decisione assunta dalla Commissione di Garanzia. Si tratta - proseguono le due Confederazioni - di un’interpretazione che non riconoscendo la disciplina dello sciopero generale, mette in discussione nei fatti l’effettivo esercizio del diritto di sciopero sancito dalla Costituzione a tutte le lavoratrici ed i lavoratori". Per Cgil e Uil "l’astensione del lavoro del 17 novembre non può essere interpretata in altro modo: rientra nella disciplina dello sciopero generale. Siamo attenti e rispettosi delle regole, tanto che abbiamo richiesto noi un confronto con la Commissione che, nonostante le nostre puntuali argomentazioni, ha deciso di confermare il provvedimento".
E pensare che a riguardo il garante è stato chiaro parlando di mancanza di requisiti. I sindacati però non arretrano di un passo: "La Commissione non spiega su quali basi normative ha deciso che non si tratta di uno sciopero generale. Confermiamo, infine, la nostra disponibilità ad aderire alle indicazioni della Commissione per il settore dei vigili fuoco e quello del trasporto aereo".
Ma ad attaccare l'autorità ci si mette anche Pier Paolo Bombardieri. Il segretario generale della Uil, ospite a Tagadà, ha parlato di una commissione caratterizzata da "esperti nominati da questo governo. Spiegare alle organizzazioni sindacali che non è uno sciopero generale ma uno sciopero intersettoriale è una presa di posizione, una visione singolare". Per questo "non abbiamo alcuna intenzione di rispettare i divieti della commissione di garanzia, del governo".
A sostenere la "guerra" annunciata dai sindacati, Giuseppe Conte. Il Movimento 5 Stelle getta ancora benzina sul fuoco e attacca Salvini. "Non entro nelle valutazioni del garante, ma il ministro delle Infrastrutture minaccia e suggerisce ai sindacati in quali giorni dovrebbero fare sciopero: il problema non è lo sciopero ma le ragioni dello sciopero e quelle ragioni le sottoscriviamo completamente", dice il suo presidente.