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Benzina, il Tar: "Via i cartelli coi prezzi medi", cosa cambia al distributore

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 Il Tar del Lazio ha annullato il decreto con il quale il Ministero delle Imprese e del Made in Italy il 31 marzo scorso aveva introdotto la misura che prevedeva per i benzinai l’obbligo di esporre i prezzi medi dei carburanti.L'annullamento del decreto è stato deciso in assenza della prevista e preventiva comunicazione al Presidente del Consiglio dei ministri e del parere del Consiglio di Stato.

La decisione è contenuta in una sentenza con la quale è stato accolto un ricorso proposto da Fe.Gi.Ca. - Federazione Gestori Impianti Carburanti e Affini, F.I.G.I.S.C. - Federazione Italiana Gestori Impianti Stradali Carburanti, e da alcuni esercenti. I giudici amministrativi, con una sentenza depositata oggi, hanno infatti accolto i ricorsi presentati. "Il decreto impugnato - scrivono i giudici della quarta sezione - per i suoi contenuti, presenta tutti i caratteri di una fonte normativa. Ne discende la violazione delle norme procedimentali per la sua adozione", si rileva nel provvedimento, "essendo pacifico che, nel caso di specie, sono mancati sia la preventiva comunicazione al Presidente del Consiglio dei ministri, sia il parere preventivo del Consiglio di Stato".

 

 

Per questo, afferma il Tar, "si deve concludere per la illegittimità del decreto" in questione. Molto probabilmente il governo ripresenterà la misura che potrebbe nuovamente cambiare le regole alla pompa di benzina. E il verdetto del Tar è stato commentato da Massimiliano Dona, presidente dell'Unione Nazionale Consumatori: "Al di là dei motivi del Tar, formali e non di merito, per fortuna l’annullamento del Tar non produrrà alcun danno ai consumatori, atteso che, come dimostrato nel primo periodo di applicazione del provvedimento, l’introduzione del prezzo medio non ha in alcun modo contribuito a ridurre i prezzi, che hanno invece proseguito nel loro solito andamento, prima alzandosi nel primo periodo di agosto e poi abbassandosi successivamente, ma seguendo le solite vecchie dinamiche e la solita doppia velocità a danno dei consumatori". E il minitero fa sentire subito la sua voce. Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy ha dato mandato all’Avvocatura dello Stato di proporre immediato appello al Consiglio di Stato con richiesta di sospensione degli effetti della sentenza del TAR del Lazio, che prevede l’annullamento del decreto con il quale sono state stabilite le modalità dell’obbligo di comunicazione da parte degli esercenti dei prezzi dei carburanti.

"La decisione del TAR si limita ad affrontare questioni procedurali e non pone in dubbio la sussistenza dell’obbligo previsto dalla legge in ordine all’esposizione del cartello. La norma sull’esposizione del prezzo medio regionale dei carburanti ha ampiamente dimostrato la sua efficacia, nonostante le turbolenze geopolitiche, come dimostrato dalla continua e progressiva discesa dei prezzi che si protrae da oltre un mese, che oggi si attestano a €1.827/litro per il gasolio e a € 1.838/litro per la benzina. Valutazioni in calo di circa 10 cent/€ rispetto a quelle del 10 ottobre scorso. n questi mesi, in Italia il prezzo industriale di benzina e gasolio è stato inferiore a quello degli altri grandi Paesi europei e il margine lordo di distribuzione non ha subito i picchi visti nello scorso anno, a piena tutela quindi dei diritti dei consumatori e degli stessi operatori del servizio", fa sapere il ministero.

 

 

 

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