Napoli, all'Università ospitano l'ex terrorista palestinese
I collettivi dell’Università L’Orientale di Napoli hanno occupato l’ateneo nei giorni scorsi in solidarietà con la Palestina. In uno degli incontri organizzati dagli studenti anti-Israele è stata ospitata in videoconferenza l’ex terrorista palestinese Leila Khaled, storica esponente del Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina e responsabile del drammatico dirottamento di due aerei nel 1969 e nel 1970.
Un fatto che ha scatenato la dura reazione del Senato accademico, che si è riunito ieri in seduta straordinaria: «Tutte le attività di ogni genere che vengono svolte presso il palazzo occupato sono responsabilità degli occupanti e non riflettono i voleri dell’Ateneo» si legge nella nota. Il rettore Roberto Tottoli e i vertici dell’Orientale esprimono «sconcerto e preoccupazione per l’occupazione della sede di Palazzo Giusso avvenuta il 6 novembre scorso» che di fatto ha sospeso tutte le attività.
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«Le condivisibili manifestazioni di solidarietà per tutte le vittime del conflitto in corso e a favore della pace nulla hanno a che vedere con la sospensione forzata dell’attività universitaria». Il Senato accademico dell’Università napoletana esorta pure «gli occupanti a cessare immediatamente questa illegittima occupazione di uno spazio pubblico» invitando «tutte le componenti del mondo universitario a fare fronte comune e a fare sentire la loro voce affinché ciò accada».
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