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Israele? L'odio è il sentimento dominante anche in Occidente

Roberto Formigoni
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Come è noto, il 7 ottobre i terroristi di Hamas, con un’incursione nel territorio di Israele, hanno ammazzato oltre 1400 cittadini ebrei e preso in ostaggio circa 240 persone di varie nazionalità. Mentre tutti i governi occidentali hanno subito espresso una doverosa solidarietà a Israele, molto blanda è stata la reazione popolare: ricordate qualche manifestazione pubblica pro-Israele? Sì, pochissime e poco frequentate.

Al contrario, pochi giorni dopo è iniziato un movimento che si è ingrossato via-via con manifestazioni a sostegno di Hamas (i carnefici) e contro Israele. Le università americane, a partire dalle più prestigiose e costose, laddove si educa (?) la futura classe dirigente, sono state invase da cortei inneggianti ad Hamas e sono state bruciate bandiere di Israele.

A Varsavia è stata disegnata la stella di David sulle case abitate da ebrei, e lo stesso è stato fatto a Parigi e in altre città della Francia. A Lione una sinagoga è stata vandalizzata. A Roma, durante un corteo pro-Hamas, è stata strappata dalla sede della Fao la bandiera di Israele. A Milano, durante i soliti cortei, i “pacifisti” hanno chiesto di organizzare spedizioni per ammazzare gli ebrei.

 

A Berlino una sinagoga è stata colpita da una bomba molotov. A Sidney gli studenti hanno chiesto la riapertura delle camere a gas e a Seul si inneggia alla soluzione finale contro gli ebrei. Nella metropolitana di New York si scrive di uccidere gli ebrei. A Vienna sono comparse svastiche sui muri del cimitero ebraico, e alcune tombe sono state profanate... E l’elenco di queste gesta vergognose si ingrossa ogni giorno di più e potrebbe riempire tutta la pagina.

Perché? È semplice, è il nostro solito, vecchio, mai scomparso antisemitismo (l’Olocausto non è bastato? ), all’inizio caratteristico di certa sinistra, poi diventato sentimento diffuso. Antisemitismo, odio verso Israele e verso gli ebrei che è una manifestazione dell’odio dell’Occidente verso se stesso, pur esso diventato sentimento dominante in questi decenni.

L’Occidente odia Israele perché odia se stesso, perché si ritiene colpevole di tutti i mali del mondo, e Israele è figlio dell’Occidente, è stato voluto e votato come Stato dall’Onu nel 1948 su impulso delle nazioni europee e degli Stati Uniti. Odia Israele perché è l’unico paese democratico in un territorio in cui dominano le dittature o gli Stati teocratici, e la democrazia è invenzione occidentale e come tale da esecrare, anche se poi se ne godono i vantaggi e guai a chi ce li tocca. Israele non è esente da colpe, sia chiaro, ma l’antisemitismo vuole la sua cancellazione. Esattamente come Hitler voleva la cancellazione degli ebrei.

 

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