Meteo, la tempesta Ciaran travolge l'Italia: venti oltre i 100 km/h, chi si salverà
La grande Depressione d'Islanda caratterizzerà un autunno italiano che da tempo non era così ricolmo di piogge e maltempo. Un fenomeno globale, che coinvolge anche gran parte d'Europa. Sarà proprio questo sistema ciclonico semi permanente che genererà in queste ore la tempesta atlantica Ciaran.
Antonio Sanò, fondatore del sito www.iLMeteo.it si unisce all'allerta lanciata per molti Stati occidentali europei e pure per l'Italia. Infatti, Ciaran invierà sul nostro Paese ben due forti perturbazioni alimentate da correnti più fredde in quota e sospinte da fortissimi venti di Libeccio e Scirocco. La tempesta è pilotata da un profondo vortice ciclonico in arrivo sulle Isole Britanniche (ben 655hp). La vasta perturbazione generata dal ciclone sarà sospinta da venti burrascosi che sul Golfo di Biscaglia e sul Canale della Manica potrebbero soffiare fino a 140-180 km/h, ovvero come un uragano di categoria 2 (su una scala di 5). Il maltempo si accanirà su Inghilterra, Francia, Spagna e poi Belgio e Paesi Bassi e da giovedì arriverà anche in Italia. Se la giornata di Ognissanti trascorrerà con poco sole e piogge pomeridiane soprattutto su regioni tirreniche e Nordovest, da giovedì 2 novembre, commemorazione dei defunti, arriverà la perturbazione di Ciaran vera e propria.
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Il tempo tenderà a peggiorare via via più fortemente al Nord nel corso del giorno con precipitazioni via via più abbondanti e ancora una volta sotto forma di nubifragio su Liguria di Levante, alto Piemonte, settori alpini, prealpini quindi, verso sera sul Triveneto, colpendo in particolar modo medio alto Veneto e Friuli Venezia Giulia. I venti soffieranno via via più forte a partire dalla sera quando irromperà il Libeccio a oltre 90 km/h su Mar Ligure e alto Tirreno e lo Scirocco fino a 100 km/h sull'alto Adriatico.
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La perturbazione raggiungerà fortemente Toscana, Lazio e Umbria nelle prime ore di venerdì 3 mentre al Nord il tempo lentamente migliorerà a partire da ovest. L'aria più fredda che alimenterà la perturbazione riporterà la neve a quote relativamente basse, infatti tra giovedì notte e venerdì mattina i fiocchi bianchi scenderanno fin sopra i 1000 metri in Alto Adige e in Val d'Aosta, a 1.500-1.600 metri sul resto delle Alpi. Soltanto le regioni adriatiche centrali e gran parte del Sud verranno risparmiati dal maltempo. Infine, non ci sono buone notizie nemmeno per il primo weekend di novembre quando è atteso l'arrivo di un'altra intensa perturbazione.