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Covid, Andrea Dell'O morto dopo 3 anni: la storia che sconvolge Belluno

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Il Long Covid uccide anche a tre anni di distanza: la morte di Andrea Dall'O, 72 anni, medico di famiglia, sconvolge Belluno e l'Italia intera ed è forse la risposta più drammatica e potente alle follie dei no vax e di quella fetta di italiani complottisti che continuano ancora oggi a considerare la pandemia una "invenzione mediatica", o addirittura un "complotto" per controllare il popolo.

Il dottore di Borgo Valbelluna, dopo il contagio, soffriva da 3 anni dei postumi del coronavirus, di fatto una nuova malattia debilitante e multisistemica. Dopo aver contratto il virus nel 2020, nel pieno dell'ondata che ha messo in ginocchio l'Italia, Dall'O era andato in pensione ma nel 2021 aveva richiesto di restare in servizio, ricevendo un rifiuto dall'Usl.

 

"La nostra comunità perde una grande persona - è il ricordo commosso di Stefano Cesa, sindaco di Borgo Valbelluna -, con una bontà d’animo e una disponibilità che difficilmente si trovano in giro. Amava i suoi assistiti, aveva sempre chiaro un grande valore, e cioè di preservare la sanità pubblica". Il medico aveva contratto la malattia in una forma particolarmente aggressiva, tanto da non riuscire a uscirne mai completamente. Un quadro clinico, come riportato dal Corriere della Sera, che è andato peggiorando di mese in mese fino all'ultimo ricovero, la scorsa settimana, all'ospedale San Martino di Belluno nel reparto Geriatria, dove - si legge - "è morto dopo giorni di grande sofferenza". 

"E’ stato un medico bravo, valoroso e molto amato — lo ha ricordato un amico, Paolo Dolomitico -, donava una disponibilità e una dedizione ai malati superiore al suo mandato. Nonostante ciò l’Usl Dolomiti nel 2021 non accettò la sua richiesta di rimanere in servizio e lui dovette andare in pensione, proprio in un periodo in cui i medici stavano diventando rari e preziosi. Credo che poche cose lo ferirono durante il suo iter professionale come quel rifiuto a farlo rimanere in servizio". Dall'O era stato anche impegnato in politica tra le fila delal Lega: "In molti lo ricordano come politico e amministratore, ma per me è umanamente indimenticabile - sono le parole commosse dell'amico -. Una persona perbene e generosa, fuori dagli schemi tradizionali. Non l’ho mai sentito alzare la voce".

 

Nel 2021, per trattenerlo in servizio, si eranno mosse anche politica e popolazione, con una raccolta firme (a cui aveva partecipato anche il sindaco) che non aveva però convinto la Usl . "Aveva fatto una proposta nel periodo Covid, dando la disponibilità a rimanere in servizio per un altro paio d’anni. Io avevo appoggiato la sua richiesta, ma non ci fu nulla da fare. La normativa lo consentiva per i medici ospedalieri, non per quelli nella sua posizione".
 

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