Fregene, yacht "fantasma" alla deriva: "Droga o armi", l'ultima pista
Qualcosa non torna nella vicenda dello yacht "fantasma" arenatosi sulla spiaggia di Fregene. "Domenica ci siamo ritrovati lo yacht a cento metri dalla deriva con un motore acceso, girava su stesso in balia delle onde. Una cosa mai vista. Abbiamo pensato a un malore del comandante, inizialmente. Poi, vedendo la canna da pesca ancorata al ponte, abbiamo ipotizzato che l'uomo a bordo fosse caduto spinto dalle onde mentre pescava, lasciando così la barca in balia della marea" racconta all'Adnkronos Oscar, dipendente dello stabilimento Controvento di Fregene.
Quando l'imbarcazione "Carpe diem" è stata rinvenuta aveva un motore spento, forse quello in avaria, e l'altro lasciato acceso dai tre uomini, tutti croati. Questi una settimana prima avevano lasciato in fretta e furia l'imbarcazione per salire su un traghetto che incrociava le stesse coordinate e che li ha caricati a bordo dopo il messaggio di Sos lanciato dal proprietario. Stando a quanto diffuso dalla Capitaneria di Porto di Civitavecchia, i tre a bordo intorno alle 11 di domenica 15 ottobre hanno abbandonato a 60/70 miglia a largo di Capo d'Anzio lo yacht dopo aver lanciato un messaggio di soccorso captato dalla stazione radio costiera.
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Da quel momento si sono attivate le autorità marittime e, quindi, la stazione marittima di Civitavecchia. Sono stati loro a contattare il traghetto Excelsior, partito da Palermo e diretto a Genova, che ha recuperato i tre, tutti in buone condizioni. E da qui il mistero. La direzione marittima di Civitavecchia ha richiesto l'emissione di un avviso urgente ai naviganti, così da monitorare anche per i giorni a venire l'imbarcazione nella zona. Resta comunque il dubbio su cosa trasportasse l'imbarcazione prima di essere abbandonata. Droga, armi o beni di contrabbando? Al momento l'unica certezza è che nello yacht c'era un gran disordine: indumenti ovunque, poco e niente di prezioso a bordo, se non un motorino.
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