Rimini, il mistero di nonna Pierina: nuora, amante e famiglia. Chi l'ha uccisa
Sembra un giallo uscito dalla penna di Agatha Christie il delitto di Pierina Paganelli, la 78enne uccisa martedì scorso all’interno della zona box del condominio di via Ciclamino a Rimini, dove l’anziana viveva e dove è stata rinvenuta cadavere la mattina seguente dalla nuora. Anche lei è tra gli “attenzionati” dagli agenti della Squadra Mobile della città rivierasca.
Da giorni vengono interrogati familiari e condomini, ma non si scopre niente. Almeno così pare. Sì perché fino a ieri sera il fascicolo aperto in Procura a Rimini per omicidio era ancora contro ignoti. Pierina, divorziata da 50 anni dal marito che da tempo vive a Monaco di Baviera, in Germania, pensionata descritta da tutti come «molto dolce e disposta sempre ad aiutare il prossimo», madre di tre figli, è stata colta di sorpresa martedì notte mentre rincasava in auto da un incontro dei testimoni di Geova, a cui era legata da anni come pure i suoi figli. Ha fatto in tempo a chiudere il garage e a dirigersi verso la tromba della scala sotterranea che porta agli appartamenti, quando è stata colpita con oltre 17 coltellate. Chi l’aspettava conosceva le sue abitudini, i suoi spostamenti. Non ha rubato nulla, neppure la borsa e questo ha fatto subito capire che non si è trattato di una rapina. L’anziana è stata colpita con inaudita violenza alla schiena, al collo e al torace.
LA LOTTA
La vittima, lo hanno rivelato gli esiti dell’autopsia, ha tentato di lottare contro quella furia che forse conosceva, ma alla quarta coltellata si è arresa, mentre il killer ha continuato a infierire sudi lei. Da mercoledì la Polizia, coordinata dal sostituto procuratore Daniele Paci, sta indagando a 360 gradi, in cerca di tracce o testimonianze che possano dare un volto all’autore di questo efferato omicidio. A ritrovare il cadavere è stata la nuora Manuela Bianchi, moglie del 45enne Giuliano Saponi, figlio della vittima, che dallo scorso maggio si trova ricoverato in una casa di cura a Torre Pedrera, nel Riminese, a seguito di una caduta in bicicletta che lo ha visto entrare e poi uscire dal coma. Su questo strano incidente stradale (pare sia stato investito in auto da un pirata della strada poi fuggito, ma lui non ne ha memoria), avvenuto a 300 metri da casa, vi è un fascicolo aperto in Procura a Rimini, e sul quale ora si lavora proprio per cercare di escludere collegamenti con l’omicidio della madre Pierina. Anche Giuliano, ancora ricoverato, è stato sentito dagli inquirenti, come del resto tutti i componenti della numerosa famiglia, ma non sembra siano emersi fin qui particolari che potrebbero in qualche modo legare l’incidente all’omicidio.
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LA SCOPERTA
Dicevamo la nuora è stata la prima, mercoledì mattina attorno alle otto e mezza, a rinvenire il cadavere di Pierina. Manuela è stata subito sentita per 20 ore dagli inquirenti, come persona informata sui fatti. Poi è stata sequestrata la sua abitazione, che si trova nello stesso stabile in cui viveva la suocera, e anche l’appartamento dell’anziano padre della nuora. Tutto questo per cercare tracce biologiche o di sangue, queste ultime rinvenute però solo nei pressi dei garage sotterranei, zona peraltro priva di telecamere di sorveglianza come tutto l’edificio. Si sospetta di tutti, ogni giorno si ascoltano in Procura parenti, condomini, amici, conoscenti. È stata sentita anche la figlia di Manuela e Giuliano, che ha 16 anni. Ma nulla.
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LA RELAZIONE
L’altro ieri, dopo la nuora, sospettata di aver avuto una relazione con un condomino straniero (l’uomo è stato sentito già in Procura insieme alla moglie), altro piccolo colpo di scena nelle indagini: gli investigatori hanno setacciato, anche con l’utilizzo di luminol, l’appartamento di Loris Bianchi, fratello di Manuela, che vive a Riccione. Non sono emersi neppure qui elementi di “evidenza”, ma sono state raccolte anche in questo caso numerose tracce biologiche che ora dovranno essere analizzate. La sera in cui Pierina è stata uccisa, infatti, lui si trovava nel condominio di via del Ciclamino, a cena dalla sorella. Sabato scorso è stata sentita di nuovo la nuora. E anche un altro condomino, che pare sia arrivato sul luogo del delitto dopo Manuela, e che abbia chiamato i soccorsi. Poi c’è una sospetta telefonata, ricevuta dalla sorella maggiore di Pierina che vive a Ravenna: «Adesso tocca a te», una voce avrebbe detto. Gli inquirenti stanno acquisendo il numero privato da cui è arrivata la chiamata. Il mistero si infittisce, parrebbe un grattacapo per gli inquirenti. Invece la sua soluzione sembra vicina. O, quanto meno, potrebbe richiedere il tempo degli esiti delle analisi sugli elementi fin qui raccolti. Il coinvolgimento della nuora, che pare non andasse d’accordo con la suocera, potrebbe essere indiretto o aver portato al coinvolgimento di terze persone nel crudele delitto, maturato in ambito familiare, magari per far tacere l’anziana donna. Nel frattempo, la Procura ha dato il nulla osta alla sepoltura.