Mestre, la storia nera del cavalcavia: il Conte della Vempa e il palazzo maledetto
Il viadotto della Vempa, dove martedì 3 ottobre un pullman è precipitato provocando la morte di 21 persone, sembra maledetto. Il cavalcavia, racconta il Corriere della sera "si chiama così perché dal 1949 sulla sommità troneggiava una concessionaria della Lancia, con un distributore di benzina. Era, appunto, il palazzo della Vempa, demolito 8 anni fa per lasciare il posto ad un ostello di 320 camere. Il proprietario della concessionaria era un conte, Fabrizio Sardagna Ferrari von Neuburg und Hohestein. Negli anni 80 era un protagonista della dolce vita, tra modelle, elicotteri e fuoriserie. Poi comprò Ca’ Dario sul Canal Grande. Secondo la leggenda, un 'palazzo maledetto', perché da 5 secoli la sua storia si intreccia con morti tragiche".
A partire dal 1970 quando il conte Filippo Giordano delle Lanze fu ammazzato proprio a Ca’ Dario. Poi lo acquistò Kit Lambert, manager degli Who, che nel 1978 riuscì a venderlo a Ferrari. Il quale "andò ad abitarci con la sorella, morta in un misterioso incidente stradale. Ferrari inciampò in un crac. E l’attuale ministro della Giustizia, Carlo Nordio, indagò su feste e droga a Ca’ Dario". Quindi nel 1985 lo cedette a Raul Gardini che otto anni dopo si tolse la vita a Milano.
"Da allora il palazzo è rimasto chiuso, mentre Ferrari ha sposato due principesse, Elisabetta Czarnocki e Sofia Borghese, prima di separarsi da entrambe. Nel suo castello di Tor Crescenza a Roma si tenne il banchetto di nozze di Francesco Totti e Ilary Blasi. Sette anni fa la Finanza accusò il conte di aver evaso 12 milioni di euro. 'Falsità del nuovo marito di Sofia, per sottrarmi il patrimonio', si difese Ferrari". Insomma, "iI regno svanito di Ferrari alla Vempa fronteggiava un altro mondo che non c’è più: dall’altra parte della strada c’era il cuore delle lotte operaie, il palazzone di Cgil, Cisl e Uil. Il cavalcavia venne costruito nei primi del Novecento proprio per collegare la Marghera delle fabbriche e poi del Petrolchimico. Verso Nord si congiungeva con Corso del Popolo, un tempo la via borghese di Mestre. Ora il cavalcavia rispecchia il destino di quella parte della terraferma veneziana: un dormitorio per turisti diretti a Venezia, tra ostelli e immensi alberghi".