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Messina Denaro, il fratello di Borsellino: "Cosa disse quando fu catturato"

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"Si è verificato quello che lui stesso aveva detto quando lo hanno preso, si è arreso solamente alla malattia, probabilmente se non avesse avuto il cancro difficilmente sarebbe stato arrestato". Così all'agenzia Askanews Salvatore Borsellino, fratello del giudice Paolo ucciso dalla mafia, commenta la morte del boss Matteo Messina Denaro

Catturato dopo 30 anni di latitanza lo scorso gennaio, Messina Denaro era gravemente malato e proprio durante una seduta di chemioterapia per il tumore al colon al quale era stato operato era stato catturato con un blitz fuori dalla clinica di Palermo presso alla quale era in cura. La fine della sua fuga, ma non una resa allo Stato italiano né alla giustizia. 

 

 

 

"Io non mi farò mai pentito", aveva non a caso dichiarato il boss nel corso dell'interrogatorio del 13 febbraio, reso al Procuratore della Repubblica Maurizio De Lucia e al Procuratore Aggiunto Paolo Guido. In merito all'omicidio del piccolo Giuseppe Di Matteo, sequestrato e sciolto nell'acido, il boss aveva riferito ai magistrati palermitani: "Io mi sento appioppare un omicidio, invece secondo me mi devono appioppare il sequestro di persona; non lo faccio per una questione di 30 anni o ergastolo, per una questione di principio. Loro lo hanno ammazzato, lo hanno sciolto nell'acido ed alla fine quello a pagare sono io? Cioè, ma ingiustizie quante ne devo subire?".

 

 

Nel corso dell'interrogatorio, il boss castelvetranese ha raccontato come ha fatto per rivolgersi a Provenzano: "Se io cerco una persona normale mi viene difficile ma se cerco un latitante come me ci troviamo. Abbiamo i nostri sistemi". La comunicazione avveniva attraverso i pizzini e in quel contesto si firmava 'Alessio' - aveva spiegato il boss -. Per non mettere il mio nome. Posso capire che è una stupidata. Su 'Svetonio' no, su 'Svetonio' fu una cosa mia che lo chiamai così ma 'Alessio' potevo scrivere pure 'Fabrizio'".

Il Pm De Lucia aveva chiesto chi fosse "Svetonio" e Messina Denaro, rispose: "Vaccarino", aggiungendo che lo conosceva da bambino: "Io mi ricordo che lui parlava con mio padre e io da bambino e lui mi accarezzava i capelli, cose, cioè c'era un rapporto diciamo, familiare".
 

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