Saman Abbas, l'autopsia: "Strangolata a mani nude, frattura dello ioide"
Emergono nuovi dettagli sulla morte di Saman Abbas, 18enne pachistana uccisa nella notte tra il 30 aprile e il primo maggio 2021. L'ultima scoperta è che gli attrezzi maggiormente compatibili con i segni lasciati nel terreno nel casolare diroccato di Novellara provengono dall'abitazione di tre dei cinque imputati, lo zio e due cugini della vittima.
Su questo si è soffermata la perizia disposta dalla Corte di assise di Reggio Emilia, depositata agli atti del processo sull'omicidio. L'elaborato, 472 pagine firmate dal medico legale Cristina Cattaneo, dall'archeologo forense Dominic Salsarola, dal genetista Roberto Giuffrida e dall'anatomopatologo Biagio Leone, confermano quello che era già presente nella prima relazione. La frattura dell'osso ioide, infatti, indica una morte per asfissia meccanica da strangolamento o strozzamento, con i periti propensi più alla seconda ipotesi.
Non è invece possibile stabilire con certezza in quanto tempo la ragazza sia morta, né ci sono elementi che sostengano l'ipotesi che sia stata sepolta ancora viva. La posizione in cui è stata trovata nella fossa, il 18 novembre 2022, suggerisce che sia stata calata per le braccia, molto probabilmente da almeno due persone. Intanto si dice fiducioso l'avvocato del fidanzato di Saman.
"Siamo prontissimi per questo impegnativo rush finale. La giustizia vera è faticosa per definizione e lo facciamo per Saman, uccisa a 18 anni e seppellita sotto due metri di terra insieme ai tutti i suoi sogni", ha detto Barbara Iannuccelli, difensore del fidanzato, parte civile nel processo per l'uccisione della giovane. Intanto, data la complessità dell'attività istruttoria, la Corte deve decidere se sospendere i termini di custodia cautelare, come richiesto dalla Procura.