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Roma, infermiera uccisa a coltellate: fermato l'ex di origini marocchine

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È stato fermato a Roma per l'omicidio di Rossella Nappini un 45enne di nazionalità marocchina. "Nella trascorsa notte, dopo ore di incessanti attività investigative - si legge nel comunicato della Polizia -, i poliziotti della Squadra mobile capitolina, coordinati dalla Procura di Roma, hanno rintracciato un soggetto gravemente indiziato dell'omicidio. L'uomo, di nazionalità marocchina, del 1978, è stato sottoposto dal pubblico ministero al provvedimento del fermo di indiziato di delitto. La sua posizione al momento è al vaglio dell'Autorità Giudiziaria".

Per ora è stato rinvenuto il coltello con cui l'infermiera di 52 anni è stata colpita con diverse coltellate all'addome all'interno dell'androne del palazzo di via Giuseppe Allievo dove viveva con l'anziana madre. L'uomo fermato, ex della donna, è stato bloccato nel suo appartamento a pochi chilometri dal luogo dell'omicidio. "Purtroppo questa volta non sono riuscita a salvarti - è lo strazio della sorella Monica Nappini -. Una cosa è certa starai vicino a papà come volevi. Rip sorellina mia". Messaggio di cordoglio è arrivato anche dall'ospedale dove Rossella lavorava: "Un femminicidio - prosegue il post - non è mai solo un episodio di cronaca. Per questo non dobbiamo mai cedere alla banalizzazione di un simile dramma ma restare vicini a questa famiglia e a quella di tutte le vittime. Non esistono motivazioni reali per simili gesti, si tratta di una barbarie che dovrebbe farci riflettere e vergognare tutti". 

Uccisa in pieno giorno, stando al racconto di alcuni vicini di casa, Rossella avrebbe gridato "Basta, basta, fermati". A rinvenire il corpo proprio alcuni condomini e alcuni ragazzi che hanno visto la donna riversa in terra nell’androne del palazzo, con diverse ferite all’addome procurate da un’arma da taglio.

 

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