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Cortina d'Ampezzo maschilista

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Borse di studio agli uomini e non alle studentesse

Maria Acqua Simi
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Cortina d'Ampezzo si schiera con gli studenti maschi. La notizia viene dal Gazzettino. Secondo quanto riportato da Marco Dibona, gli ultimi provvedimenti dell'antica istituzione, proprietaria del patrimonio ambientale della Valle d'Ampezzo, mantengono la discriminazione fra uomo e donna. Scrive il giornalista: "La deputazione, il consiglio di ventidue membri, che regge la comunanza delle undici Regole, ha deliberato che ad ogni studente venga erogato un contributo di 100 euro l'anno. I giovani potranno però accedervi soltanto se figli di un consorte regoliere. Ancora oggi, la donna perde ogni diritto, anche se è nata in una delle famiglie degli antichi originari, se soltanto ha un fratello. Perde il titolo pure se sposa un forestiero, non appartenente ad un'altra famiglia regoliera". Una questione, quella della parità, che fino ad oggi sembrava essere stata relegata ai  diritti storici, culturali, ideali, come la possibilità di accedere al voto, attivo e passivo, di essere nominati “marigo”, legale rappresentante annuale di ogni Regola.  Ma i tempi cambiano e così anche i modus vivendi. Le Regole si adeguano:  "L'esigenza primaria della gente è la casa e anche le Regole hanno cominciato a realizzare alloggi: tutti assegnati a capifamiglia maschi", scrive ancora Dibona. Che conclude: "La delibera sui contributi allo studio ha messo in evidenza un altro problema vitale delle Regole d'Ampezzo: i figli in età scolare sono soltanto 320. All'assemblea vengono invitati 1300 aventi diritto: quasi tutti uomini, ogni anno meno numerosi e ogni anno più vecchi. La soluzione è una soltanto: aprire a nuove famiglie e alla donna, modificando il Laudo, l'antico statuto. Ma tutte le proposte in tal senso sono state bocciate".

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