Vannacci, il cartello choc in libreria: "Qui il suo libro non lo vendiamo"
"Non chiedeteci il libro di Vannacci, non lo vendiamo". Il cartello apparso sulla vetrina di una libreria di Castelfanco Veneto fa parecchio discutere. La titolare dell'esercizio commerciale all'Ansa afferma: "Non lo abbiamo perché è autoprodotto, ma non lo venderei, perché non potrei mai chiedere alla mia dipendente di colore, o al mio collega omosessuale, di seguire un cliente che chieda un libro in cui si dica che loro sono persone contronatura".
Poi spiega meglio, come riporta Leggo, i motivi del rifiuto del libro di Vannacci che nelle classifiche di Amazon è in testa: "A chi in questi giorni me lo chiede - prosegue Abatangelo - rispondo che può rivolgersi alla biblioteca, dato che ogni editore è tenuto a conferire gratuitamente due copie alle biblioteche nazionali di Roma e Firenze, e che grazie al circuito del prestito ognuna può chiedere di ottenerlo". Insomma il testo del generale continua a far discutere e di fatto agita e non poco anche la politica con chi grida alla censura e chi invece critica in modo aspro le idee del militare finito nella bufera. A quanto pare il caso non è affatto chiuso ed è destinato a durare ancora a lungo soprattutto dopo le parole di Salvini che rivolgendosi alla sinistra ha affermato: "Prima si legge e poi si giudica. Comprerò il libro".