Giordano Dona, 4 anni dopo sul Cervino: ecco il cadavere
Di Giordano Donà si erano perse le tracce il 28 marzo del 2019 dopo che aveva mandatato dal cellulare un ultimo segnale dal ghiacciaio del Teodulo sul Cervino appena oltre il confine della Svizzera. Poi il silenzio. Lo scialpinista biellese di Occhieppo Inferiore era partito da Cervinia, aveva raggiunto il Plain Maison per poi puntare - secondo quanto riferito da una guida alpina che lo aveva incrociato - alla cima del Monte Breithorn, oltre 4000 metri tra Italia e Svizzera. Ma da quell'ascensione l'uomo - un 63enne sportivo e buon conoscitore della montagna - non ha fatto mai ritorno. Per quattro anni, i familiari, gli amici e la comunità in cui viveva che lo stimava e lo rispettava, hanno atteso nella disperazione sue notizie, ma ora possono finalmente dargli sepoltura.
I resti umani ritrovati dalle autorità svizzere sul Piccolo Cervino su indicazione di alcuni escursionisti sono infatti di Giordano Donà. Il corpo, racconta La Stampa, aveva ancora indosso i resti dell'attrezzatura alpinistica - quando Donà era sparito vestiva un giaccone verde, pantaloni e scarponi blu) quando è stato recuperato da un elicottero dei soccorritori di Zermatt e affidato alla polizia. Più di un dettaglio indicava potesse trattarsi del biellese e così la sorella dello scialpinista scomparso è stata chiamata oltre confine, per sottoporsi all'esame del Dna: era proprio lui.
È stata invece la figlia Marina ad annunciarlo sui social: "Comunico che il mio caro papà Giordano è stato ritrovato in questi giorni e che solo in questo momento dopo tutti gli accertamenti del caso è stata confermata la sua identità. Anticipo inoltre che per sua volontà non verrà svolta alcuna funzione. Ringraziamo tutti per la comprensione e per la delicatezza che ci è sempre stata dimostrata. Sono passati ormai più di quattro anni dalla sua scomparsa ma l'affetto di tutti è sempre tangibile. Grazie di cuore". La stessa speranza la nutrono i parenti dei due alpinisti Maurizio Crosetti, di 48 anni, di Bricherasio (Torino), e di Dino Ruotolo (63) di Torino dispersi dalla sera di lunedì 11 luglio sul massiccio del Monte Bianco. Dopo tre giorni di ricerche del soccorso alpino valdostano e francese, i cui elicotteri hanno sorvolato il Bianco nonostante le difficili condizioni meteo, le ricerche sono state sospese.