Verona, Chris Abom investito e ucciso: arrestato il pirata della strada
È stato arrestato il pirata della strada che lunedì, a Negrar di Valpolicella a Verona, ha investito e ucciso, senza fermarsi a prestare soccorso, il 14enne Chris Abom Obeng, giovanissima promessa del calcio di origini ghanesi. L'uomo, un 39enne titolare di un’impresa edile individuale, avrebbe scritto una lettera di pentimento ai genitori della vittima: "Vi supplico di credere che non ho potuto impedire questa tragedia".
Il ragazzo è stato investito lunedì sera mentre tornava a piedi a casa dopo l’allenamento. Poi, come riporta il Corriere della Sera, sarebbe rimasto a terra agonizzante per quasi due ore: l’allarme sarebbe scattato soltanto alle 23.30, troppo tardi. Per tutta la notte i medici dell’ospedale di Borgo Trento hanno fatto di tutto per salvarlo, ma senza riuscirci: "Il ragazzo è arrivato in condizioni disperate perché aveva già avuto due arresti cardiaci. È una vicenda che ci ha molto colpito, perché le lesioni riportate - ha spiegato il professore Enrico Polati - non erano così gravi da poter condurre a morte se fosse stato soccorso tempestivamente".
"Come un cane". Orrore a Verona, Chris travolto e ucciso: i suoi ultimi istanti
Dopo essere stato raggiunto dai carabinieri, che lo hanno denunciato per omicidio stradale, omissione di soccorso e fuga, l'uomo avrebbe provato a difendersi dicendo: "Ma io il ragazzo non l’ho proprio visto: né prima, né durante, né dopo l’incidente, ho solo sentito di aver sbattuto contro qualcosa, allora mi sono fermato, sono sceso e mi sono guardato intorno. Niente. Non ho visto nulla di nulla".