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Aerei, prezzi folli? La mossa del governo contro la truffa degli algoritmi

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Roberto Tortora
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Basta voli a caro prezzo su rotte nazionali e da e verso le isole e a pratiche commerciali scorrette delle compagnie aeree che fanno schizzare il costo dei biglietti soprattutto quando c’è da riempire un aereo non del tutto pieno. È la decisione del governo che cercherà di contrastare il rincaro delle tariffe dei voli delle compagnie nazionali. Rispetto al 2022, infatti, l’aumento del prezzo medio dei voli in Italia è del 40%, con vette superiori al 70% in alcune tratte, in particolare verso le isole (Sicilia e Sardegna). Tutto questo, a fronte di una diminuzione del cherosene di circa il 45% rispetto allo scorso anno. E allora come si fa? La “Commissione di allerta rapida dei prezzi sul caro volo” che si è tenuta al ministero dei trasporti assieme alle associazioni di categoria, punta sul funzionamento dell’algoritmo delle compagnie che decide il prezzo dei voli nazionali.

Il ministro Urso, si legge in una nota ufficiale, “ha ribadito l’urgenza di un’inversione di tendenza rispetto ai prezzi dei voli nazionali, in particolare per le tratte da e per le isole in regime di continuità territoriale”. Dal canto loro, le compagnie si giustificano dicendo che il cherosene utilizzato oggi è stato acquistato l’anno scorso nei giorni frenetici dell’invasione russa in Ucraina, quando il prezzo è schizzato alle stelle in poco tempo, quindi per forza di cose non si vedono ancora gli effetti del calo del carburante avvenuto successivamente. Non solo. I vettori ricordano anche che oggi la domanda è ben superiore all’offerta e questo mette ulteriore pressione sulle tariffe.

Motivazioni non sufficienti per il ministro Urso, per questo l’unica soluzione è quella di un intervento legislativo per determinare il prezzo delle compagnie attraverso l’algoritmo. Non si tratterà di fissare per legge un prezzo massimo, perché non si può, ma si punta a una stretta sulle dinamiche che portano il prezzo a schizzare alle stelle. Per gli studenti e i lavoratori fuori sede di Sardegna e Sicilia, prima che per tutti gli altri, ad esempio, è una speranza di non doversi più svenare per poter andare via di casa o farci ritorno.

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