Milano o Roma? No, impensabile: ecco la città più cara d'Italia
Altro che Milano o Roma: la città più cara d'Italia è Genova. Colpa dell'inflazione, sostiene l'Unione dei Consumatori che nella città della Lanterna, a giugno, ha registrato il record dell'8,5% che si traduce in una spesa aggiuntiva che per una famiglia media di 1.853 euro l'anno. La classifica, pubblicata sulla Stampa, vede alle sue spalle Firenze con un +7,6% di inflazione a giugno (1.772 euro), quindi Grosseto che pur avendo la stessa inflazione di Firenze (+7,6%) ha una spesa supplementare pari a 1.713 euro annui per una famiglia tipo. Al quarto posto Milano, +6,3% e una stangata pari a 1.710 euro. Seguono Bolzano (+6,4%, +1.701 euro), Siena (+7,5%, +1.691 euro), al settimo posto Varese (+6,4%, +1.688 euro), poi Lodi (+6,6%, +1.675 euro) e Perugia (+7,2%, +1.654 euro). Chiude la topten Lecco (+6,5% e 1.650 euro di spesa in più). Tra le altre grandi città, Bologna si piazza al 13° posto (+6,5%, +1621 euro), Torino è 15ª (+6,9%, +1.587 euro), Roma è 27ª (+6,45, +1.499 euro) e Napoli è 61ª con 1.275 di maggiori costi (+6,3%).
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L'Unc partendo dai dati territoriali dell'inflazione di giugno resi noti dall'Istat ha stilato anche la classifica delle città "virtuose" dove l'aumento del costo della vita è stato più contenuto. La città con l'inflazione più bassa è ancora una volta Potenza (+3,8%): qui in media si spendono "solo" 750 euro in più all'anno, in pratica la metà di quando si spende nelle prime 25 città dove i rincari sono più alti. Al penultimo posto si piazza Catanzaro, seconda città dove anche inflazione è più bassa (+4,7%, +878 euro), e quindi al terzultimo Reggio Calabria (+5,2%, +971 euro). Per quanto riguarda invece le Regioni, alle spalle della Liguria si piazza l'Umbria, dove la crescita dei prezzi del 7,2% implica un'impennata del costo della vita pari a 1.626 euro, e quindi la Toscana, +7,2% e un rincaro annuo di 1.595 euro. Seguono Lombardia e Trentino Alto Adige (+1.559), Piemonte (+1.506), Lazio (+1.424) ed Emilia Romagna (+1.403). Valle d'Aosta e Veneto, rispettivamente con +5,6 ed un +6% (che si traducono in rincari annui nell'ordine di 1.386 e 1.373 euro) sono appena sotto la media nazionale che secondo i calcoli dell'Unc comporta 1.391 euro di rincari a famiglia.
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