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Toscana, minorenni drogano 12enni e filmano l'orgia: indagine per violenza

Tiziana Lapelosa
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Altro che “tempo delle mele”, con la dispettosa Samantha che tenta di tutto pur di intrufolarsi nella vita festosa della sorella 13enne Penelope. La quale s’affaccia all’adolescenza con Vic (Sophie Marceau) nella fortunatissima pellicola francese degli Anni Ottanta. Via pattini e cuffiette e canzoni strappalacrime. Le “mele”, il proibito sotto forma di baci che sapevano di prematuro e che facevano sentire un verme agli occhi dei genitori, nell’era dei social e dei siti porno aperti a tutti si trasformano in orge a base di alcol e droga. Con annessa violenza.

L’APPUNTAMENTO - È successo in Toscana, ad una festa di Capodanno, ai danni di due bambine di 12 anni. Perché a quell’età cos’altro si può essere? Sappiamo che è successo proprio in Toscana - e forse pure altrove e mai si saprà - soltanto perché una mamma si è rivolta alle forze dell’ordine dopo aver sbirciato nel telefonino del figlio 14enne. Dentro, in una apposita chat su Whatsapp, ci ha visto l’inferno. Altro che tempo delle mele. Vede, la donna, un ragazzo di 14 anni che fa sesso con una 12enne con voci di sottofondo ad incitare la coppia, in realtà lui, ad andare avanti. Perché lei, la 12enne, era stata “imbottita” di alcol e droga. E così la sua amichetta.

Ad entrambe era stato chiesto di non dire di essere così giovani di fronte a quella platea di invitati, in tutto 17 ragazzini intorno ai 14 anni (9 ragazze e 8 ragazzi), alla festa organizzata dal protagonista del video a casa sua. Ora ci sono 24 indagati: sei minori per violenza sessuale aggravata commessa in danno di due dodicenni, tre per produzione e detenzione e divulgazione di materiale di pornografia minorile, altri 15 ragazzi, che non erano alla festa, per divulgazione di materiale pedopornografico: avrebbero contribuito a rendere visibili i video condividendoli via social e chat.

Ci sono volute indagini delicatissime e mesi di lavoro agli uomini del Centro Operativo perla Sicurezza Cibernetica della Polizia Postale toscana per venirne a capo con il coordinamento della procura presso il Tribunale per i Minorenni di Firenze. “Last movida” è stata chiamata l’operazione dei poliziotti di Firenze che, filmati in mano, sono riusciti ad identificare i minori presenti al festino, tutti dall’accento toscano, e ricostruire la filiera dell’orrore, dai protagonisti ai divulgatori.

CONSAPEVOLEZZA - Dalle indagini e dalle audizioni protette è emersa la consapevolezza di tutti gli invitati (ad eccezione delle 12enni) di partecipare ad una festa a base di alcol, sesso e droga al punto da dividersi i compiti per procurarsi hashish, marijuana, alcol e preservativi. Sostanze che, una volta assunte, hanno dato vita ad una serie di rapporti promiscui e a quelli con le 12enni abusando della loro inferiorità psichica. Il tutto rigorosamente ripreso dai telefonini e quindi diffuso. «È emerso, nel complesso, un quadro sconfortante, in cui accanto all’assoluto svilimento delle persone offese, degradate e considerate al pari di oggetti con cui soddisfare un mero bisogno fisico», scrive la Polizia Postale, «si collocano la superficialità e l’indifferenza di chi assiste divertendosi, di chi riprende con soddisfazione e curiosità, di chi divulga con inconsapevolezza, banalizzando fatti in realtà molto gravi». In sostanza, la banalità del male. Che gira indisturbato sui social, nelle serie tv, sui siti porno e che nel peggiore dei casi resta l’unico parametro di riferimento a cui molti adolescenti si rivolgono per vivere il proprio “tempo delle mele”. E cioè con la violenza. 

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