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Leonardo La Russa accusato di violenze, caccia al filmato in discoteca

Michele Zaccardi
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È «prudenza» la parola che rimbalza con più frequenza nelle stanze della Procura di Milano. Oltre che dalla fuga di notizie, le indagini a carico di Leonardo Apache La Russa, accusato di aver violentato una ragazza di 22 anni, sono infatti complicate anche dal lasso di tempo che è trascorso tra i fatti e la denuncia. L’abuso sarebbe avvenuto nella notte tra il 18 e il 19 maggio, mentre la querela è finita sul tavolo dei pubblici ministeri, Rosaria Storaro e Letizia Mannella, solo il 3 luglio scorso.

Quella notte, dopo una serata all’Apophis club di Milano, la 22enne si sarebbe recata insieme al figlio del presidente del Senato presso casa La Russa, svegliandosi in stato confusionale, probabilmente in seguito all’assunzione di stupefacenti. Circostanza che, stando a fonti della Procura, sarebbe confermata sia dalla denuncia che dai risultati dei test a cui la 22enne si è sottoposta presso il Centro antiviolenza della Clinica Mangiagalli il 19 maggio. Secondo il referto, la ragazza aveva in corpo tracce di benzodiazepine, oltre che di cocaina. La Procura ora dovrà chiarire se la giovane facesse uso di tranquillanti con regolarità.

«La domanda che mi pongo da normale cittadino» ha dichiarato ieri l’avvocato della 22enne, Stefano Benvenuto, «è come possa una ragazza aver assunto cocaina e non ricordare nulla fino all’indomani, laddove la cocaina è nota per essere sostanza eccitante e non che provoca sonnolenza».

 

Secondo il legale, i magistrati dovranno accertare se la giovane abbia fatto uso di stupefacenti «che hanno provocato un tale stordimento e, in caso affermativo, da chi siano stati offerti». Benvenuto ha poi spiegato che sono in corso «indagini difensive», aggiungendo di non voler «accusare direttamente nessuno», ma che «ci sono fatti da ricostruire anche dal punto di vista medico». «Mi schiero sempre verso la ricerca della verità» ha detto il legale. Intanto, gli investigatori non hanno ancora individuato o sentito i testimoni della notte del 18-19 maggio. La ragazza, a cui il giorno successivo alla presunta violenza sono state refertate un’ecchimosi al collo e una ferita a una coscia, sarà ascoltata oggi o domani.

 

Al momento, gli investigatori sono al lavoro per recuperare le immagini della videosorveglianza del locale dove i due hanno passato al serata e i filmati degli impianti collocati nei pressi dell’abitazione. L’obiettivo è quello di identificare il terzo ragazzo coinvolto, un amico di Leonardo, che avrebbe avuto un rapporto sessuale non consenziente con la 22enne. Ieri pomeriggio, l’avvocato di La Russa, Adriano Bazzoni, si è presentato per un colloquio con i pm nell’ufficio del procuratore aggiunto, Letizia Mannella. Al termine dell’incontro, il legale ha parlato di «vicenda fumosa» e ha detto di aver appreso la notizia dalla stampa e non da atti investigativi come un avviso di garanzia o un decreto di perquisizione. Bazzoni ha poi confermato il fatto che Leonardo e la ragazza fossero amici del liceo.

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