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Impagnatiello, l'orrore sul corpo di Giulia: il mistero del carrellino

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Alessandro Impagnatiello potrebbe aver utilizzato un carrellino portapacchi per spostare il corpo della sua fidanzata Giulia Tramontano dopo averla uccisa. Sul carrellino in questione, che il barman 30enne avrebbe comprato dopo l'assassinio della compagna, sarebbero state trovate delle tracce di sangue. 

 

 

 

A far notare il carrellino agli investigatori sarebbe stato, martedì scorso, un vicino di casa di Impagnatiello. Pare, infatti, come riporta Repubblica, che quell'oggetto fosse custodito nelle parti comuni al piano interrato della casa di Senago, tra le cantine e il box. "Era qui, non sapevo di chi fosse e l'ho preso. Forse può esservi utile": questo quanto avrebbe detto il vicino di casa ai carabinieri impegnati nel sopralluogo. A quel punto, quando i carabinieri del Nucleo investigativo di Milano hanno passato il carrellino al luminol, sarebbero subito comparse le stesse tracce di sangue già trovate sul pianerottolo al primo piano, sulle scale e nei sotterranei. 

 

 

 

Il carrellino sarebbe stato acquistato proprio a Senago. Il ferramenta che l'ha venduto, già ascoltato dagli inquirenti, pur non ricordando la data dell'acquisto, avrebbe subito fatto il nome di Impagnatiello quando gli è stato chiesto chi fosse l'acquirente. Secondo quanto riportato da Vanity Fair, invece, il "carrellino portapacchi è stato acquistato dopo l’omicidio". Quel carrellino, ora, escluderebbe l'ipotesi di un complice. Il 30enne potrebbe aver fatto tutto da solo proprio grazie all'aiuto di quell'oggetto. 

 

 

 

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