Impagnatiello, colpo di scena: l'avvocato non lo difende più
L’avvocato di Alessandro Impagnatiello si è tirato indietro. “Ho rinunciato al mandato per motivi connessi al rapporto fiduciario e dunque coperti da segreto professionale, null’altro”, ha dichiarato il legale Sebastiano Sartori lasciando l’ufficio di procura. Circolavano voci secondo cui avrebbe subito delle minacce per aver preso la difesa dell’uomo che ha confessato l’omicidio della compagna Giulia Tramontano, che era al settimo mese di gravidanza.
“Ripeto, il motivo è connesso al rapporto fiduciario”, si è limitato a rispondere l’avvocato. L’atto di rinuncia è stato depositato alla pm Alessia Menegazzo, titolare dell’inchiesta. Nella mattinata di oggi, lunedì 5 giugno, Sartori aveva incontrato Impagnatiello in carcere a San Vittore: “Sta acquisendo sempre maggior consapevolezza. È in uno stato di angoscia, che sta venendo fuori sempre di più”. Il legale ha comunicato al suo assistito la decisione di rinunciare al mandato. Inoltre, parlando con la stampa, ha risposto affermativamente alla domanda se Impagnatiello abbia detto al gip dove si trova il coltello usato per l’omicidio.
Sempre nella giornata di oggi è stato in procura Giovanni Cacciapuoti, il legale della famiglia Tramontano: ha avuto un colloquio con i magistrati che si stanno occupando delle indagini. “I genitori di Giulia - ha dichiarato - sono stati sono stati insospettiti dal fatto che la figlia non rispondeva al telefono e il convivente era vago. Quello di Impagnatiello non è stato un comportamento credibile, almeno non è risultato tale ai genitori”.