Mantide della Brianza? Uno choc: come si presenta alla sbarra
"Vista dalla foto e dal vivo sono due persone diverse". Ha ragione il 52enne di Legnano che ieri ha testimoniato all’apertura del processo al Tribunale di Monza nei confronti di Tiziana Morandi, la 47enne di Roncello, imputata di avere narcotizzato e derubato nel 2021 una decina di uomini tra i 27 e gli 84 anni. E in effetti ha ragione il legnanese. La donna soprannominata la "mantide della Brianza" sui social sembrava un'altra persona. Arrestata a luglio e ancora in carcere, Tiziana Morandi si è presentata al dibattimento e il suo aspetto è ben lontano dall’immagine con cui appariva dalle sue foto sui social. La donna ha ascoltato tutto con attenzione da dietro le sbarre della gabbia in aula lasciando talvolta trasparire qualche smorfia e molti sorrisetti alle parole dei testimoni. Eppure c'era veramente poco da ridere.
Aveva gli occhi pieni di lacrime l’84enne di Roncello al quale la mantide della Brianza ha rubato la catenina in oro con alcune medagliette e anche la fede nuziale: racconta Stefania Totaro che ha seguito il processo per il Giorno. "Non volevo neanche andare dai carabinieri, ci ho messo 5 mesi a farmela passare perché non me lo meritavo", piange l'uomo al quale è stato portato via l’anello del matrimonio con la moglie morta 10 anni fa, il crocefisso, i ciondoli di quando vinceva le corse ciclistiche e il cuoricino della leva. E ancora. Si dispera il 85enne di Busnago che aveva invitato a cena, a casa sua, la mantide. "Dopo un sorso di limonata mi sono trovato all’ospedale. Dal portafogli erano spariti i 50 euro. Io non l’ho fatto con malizia, sono solo, invece quello che ha fatto lei è brutto e io mi vergogno, anche con i miei figli", ha detto tra le lacrime l’anziano, uscendo poi dall’aula ancora singhiozzando con le mani sul viso. Dal canto suo, la 47enne nega le accuse, mentre la sua difesa, rivela il Giorno, sostiene che un problema di salute potrebbe averle causato un’infermità mentale.