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Salvini "nemico delle cicogne": Ponte sullo Stretto, come provano a fermarlo

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Il Ponte sullo Stretto, progetto tanto caro a Matteo Salvini, continua a finire nel mirino dei detrattori e soprattutto degli ambientalisti e degli animalisti. In un dossier sottoscritto da Wwf, Kyoto Club e Lipu si legge ora che questa infrastruttura ostacolerebbe il passaggio delle cicogne. Un'accusa che, come riporta il Giornale, è stata letteralmente messa nero su bianco.  Intanto, però, il Parlamento ha dato il via libera definitivo al decreto Ponte, che avvia l'iter per la costruzione dell'opera.

 

 

 

Il vicepremier, nonché ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, va avanti per la sua strada: "È un'opera green che abbatte l'inquinamento in mare e incentiva il trasporto su ferro". Ma a pensarla diversamente sono appunto gli attivisti, che nel dossier contro il Ponte hanno scritto: "La zona nella quale sorgerebbe il ponte è considerata uno dei punti di concentrazione (bottle-neck) della migrazione dei rapaci diurni e delle cicogne più importanti del Paleartico occidentale"

 

 

 

"La creazione di una barriera trasversale, qual è il ponte, alla migrazione e la distruzione di aree di sosta e alimentazione contrasterebbe nettamente con la responsabilità di conservazione degli uccelli migratori - si legge ancora nel dossier -. Lo Stretto di Messina è un'area cruciale per la migrazione afro-euroasiatica in cui transitano centinaia di specie diverse di uccelli (a oggi censite oltre 300), con passaggi stagionali nell'ordine delle decine di migliaia di individui di rapaci (38 specie diverse) e nell'ordine dei milioni di unità per molte altre specie, sia durante il giorno che la notte". Secondo la tesi degli ambientalisti, quindi, gli uccelli morirebbero durante il passaggio perché andrebbero a sbattere contro i piloni e le torri del Ponte.

 

 

 

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