La corsa e poi il malore, promessa dell'atletica muore al parco
È morta mentre faceva quello che più le piaceva e riusciva meglio: la corsa. È magra la consolazione per chi piange Flavia Ferrari giovane promessa dell'atletica italiana. La ventiquattrenne ha perso la vita mentre faceva jogging al parco di via Viscogliosi, nel suo quartiere Tor Tre Teste a Roma. Diversi testimoni, intorno alle 7 di ieri mattina, l'hanno vista accasciarsi, racconta il Messaggero. Immediati i tentativi di soccorrerla. Nonostante una rianimazione inizialmente riuscita, per la giovane non c'è stato nulla da fare.
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Aveva il cuore debole Flavia: nel 2020 si è ritirata dalle piste per seri problemi al miocardio che l'hanno portata in ospedale per un delicato intervento chirurgico al quale è seguita una dura riabilitazione che lei stessa ha raccontato sui social. Giusto l'altro ieri, scrive Giampiero Valenza sul Messaggero, aveva postato sui social la foto di un ennesimo capitolo della sua storia, fatta di medici, di cure, di interventi. "Quelli appena trascorsi sono stati due mesi molto duri", scriveva parlando del periodo trascorso in una clinica specialistica per il recupero psichiatrico sull'Aurelia, con un percorso terapeutico che aveva appena superato ottenendo le dimissioni dopo il lungo ricovero. Aver dovuto abbandonare lo sport professionistico le pesò molto. Ma non si era data per vinta e aveva guardato oltre: nel 2021 si era laureata in scienze biologiche. "Flavia era un vero talento", la rimpiange Alberto Milardi, direttore tecnico della Studentesca Milardi di Rieti, la società sportiva che aveva tesserato la Ferrari. "Sarebbe potuta diventare davvero una grandissima atleta".
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