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Lago maggiore, "spionaggio sui magnati russi": sospetti sul naufragio degli 007

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Continua a infittirsi il mistero sulla strage del Lago Maggiore: i sospetti sono nati dal fatto che quasi tutte le persone a bordo dell'imbarcazione, che si è rovesciata domenica scorsa a causa di una tempesta, fossero agenti segreti, sia italiani dell’Aise sia israeliani del Mossad. A far venire qualche dubbio anche il loro abbigliamento casual, come fa notare il Corriere della Sera: "Sneakers, jeans, magliette oppure polo. Vestiti compatibili con un pranzo, consumato nel ristorante stellato 'Il Verbano', nell’ambito di una gita di fine missione, oppure indossati per simulare di essere turisti e quindi una tattica parte integrante della missione stessa". 

 

 

 

Cosa si nascondeva davvero dietro quella gita? Il Corsera fa notare che sul litorale piemontese del lago, dove la scorsa settimana i Servizi si sarebbero mossi, sarebbero aumentati da tempo gli arrivi di personaggi russi importanti, alcuni dei quali membri della cerchia putiniana, interessati ad aprire nuovi hotel in quella zona. Che fosse in corso un'attività di spionaggio sui magnati russi? Una delle ipotesi, insomma, è che i Servizi stessero seguendo una persona e i movimenti dei suoi soldi.

 

 

 

Subito dopo la tragedia, l’intelligence avrebbe attivato un’"esfiltrazione", cioè il recupero del personale impedendo le identificazioni. Tuttavia, è probabile che ora parta in automatico il contro-spionaggio, che cercherà di scoprire cosa stessero facendo davvero i Servizi. 

 

 

 

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