Alluvione, l'epicentro si sposta a Ravenna: "Il giorno peggiore"
L'epicentro della disastrosa alluvione emiliana-romagnola si sposta a Ravenna. Da venerdì 19 maggio la città è circondata dall'acqua, con numerosi quartieri evacuati. "È il giorno peggiore - commenta disperato il sindaco Michele De Pascale - non sappiamo se e dove riusciremo a fermare l’acqua. Per tutti è obbligatorio abbandonare le proprie case fino al termine dell’emergenza". E così sono migliaia gli abitanti che lasciano le loro abitazioni e raggiungono i centri d’accoglienza aperti nel PalaCosta e al museo Classis. In totale sono venti le strade interrotte attorno alla città. Evacuate le frazioni di Piangipane, Santerno, Borgo Faina, Fornace Zarattini e Case Sparse, oltre al paese di Russi.
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"È un’emergenza unica nel suo genere - conferma il prefetto Castrese De Rosa - e senza precedenti. Nel fine settimana resta l’allarme rosso, chiediamo alla popolazione di restare ai piani alti delle case, di non muoversi e specie di non usare l’auto". Per il prefetto queste sono "ore difficili, ore di intenso ininterrotto lavoro, sono, siamo rammaricati per i 6 deceduti e 1 disperso in provincia di Ravenna. Ma orgogliosi di aver salvato e soccorso migliaia di persone, con tutti i mezzi, elicotteri, anfibi, gommoni, sulle spalle".
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Il lavoro prosegue incessante: "Non ci siamo mai fermati, rispettando alla lettera le responsabilità che la legge ci affida". I numeri parlano di quasi 30000 gli evacuati o sfollati. "Siamo ancora in una difficile emergenza, oggi abbiamo rischiato molto che si allagasse tutta Ravenna. Non ci fermeremo finché non avremo terminato il nostro lavoro, vicini alle persone in difficoltà, a supporto dei nostri straordinari Sindaci. Uno spiegamento di forze imponente che abbiamo attivato per una tragedia apocalittica, senza precedenti".