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Golar Tundra, arriva il primo carico di gas: cosa cambia per l'Italia

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Michele Zaccardi
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Al piano per l’indipendenza energetica del Paese si aggiunge un altro tassello: il rigassificatore galleggiante Golar Tundra è pronto a entrare in funzione. Ormeggiata nel porto di Piombino da più di un mese, la nave riceverà il primo carico di gas liquefatto giovedì prossimo. Si tratterà soltanto di untest, in attesa dell’entrata in funzione, prevista tra poche settimane. La prova si volgerà nella notte tra il 4 e il 5 maggio, quando una metaniera proveniente dall’Egitto con un carico di 170mila metri cubi di gas, ne scaricherà una parte (70mila metri cubi) nei serbatoi della Golar Tundra. Dopodiché, la nave si allontanerà per poi tornare nel porto di Piombino una decina di giorni dopo per completare l’operazione.

«Siamo pronti a ricevere il gas e ad avviare la fase di commissioning che servirà per la messa a punto dell’impianto e la verifica del corretto funzionamento» ha dichiarato Elio Ruggeri, amministratore delegato di Snam Fsru Italia. «I lavori alla banchina necessari in questa fase sono stati completati e la condotta (lunga 8,8 chilometri, ndr) che trasporterà il gas alla rete nazionale è pronta. Durante la fase di test immetteremo il gas nella rete».

 

OPERAZIONI
Nel complesso, le operazioni impegneranno circa cento addetti, comprese le 40 persone dell’equipaggio che, da Singapore, ha portato la Golar Tundra a Piombino, mentre una volta in funzione i lavoratori saranno una sessantina. Se non ci saranno intoppi, il rigassificatore, acquistato da Snam su incarico del governo Draghi l’anno scorso per far fronte ai ripetuti tagli delle forniture di metano russo, potrà entrare in attività entro la fine del prossimo mese. Una volta a regime, la nave potrà trattare fino a 5 miliardi di gas all’anno, volumi molto importanti, se si considera che nel 2022 l’Italia ha importato 72 miliardi di metri cubi. «Entro la fine di maggio, se tutto andrà come da cronoprogramma» ha affermato Ruggeri, «saremo pronti ad avviare l’esercizio commerciale». In altre parole, inizierà l’immissione e la vendita del gas nella rete nazionale. La partita, però, non è ancora chiusa.

Dopo il via libera da parte della conferenza dei servizi, che si è chiusa giovedì scorso con il parere favorevole di tutti gli attori coinvolti (eccetto il comune toscano), si aspetta l’autorizzazione integrata ambientale (Aia), che dovrebbe venire concessa nei prossimi giorni dal Ministero dell’Ambiente tramite decreto. Tuttavia, sull’impianto pende un ricorso al Tar presentato dal Comune di Piombino. Il sindaco della città toscana, Francesco Ferrari, che si è sempre opposto al progetto, continua nella sua battaglia per bloccare il rigassificarore. In vista dell’udienza del Tar del Lazio, fissata per il 5 luglio, il primo cittadino ha dato incarico ai suoi avvocati di depositare motivi aggiunti. Tra gli atti contestati c’è la proroga al 26 giugno data a Snam dal commissario straordinario dell’impianto, il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, per stabilire la collocazione definitiva della Golar Tundra. Stando all’accordo raggiunto nei mesi scorsi, infatti, dopo tre anni nel porto di Piombino la nave dovrà essere trasferita altrove.

 

 

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