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La Madonna di Fatima a Venezia: "Inversione temporale"

Caterina Maniaci
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Rosari in piazza, processioni, fiaccole e canti, messe e preghiere a tutte le ore del giorno e della notte. In nome di Maria, madre di Gesù. Accade in questi giorni, e sembra una sorta di inversione temporale, un salto all’indietro, in un’Italia ormai secolarizzata. Eppure succede, e succede ora a Venezia, laica, simbolo di dissolutezza e di libertinaggio, poi delle lotte sindacali e delle giunte di sinistra. Ma altrettanto, per tradizione, ferreamente legata alla devozione mariana. Si, non lo si pensa, ma Venezia è città mariana, fin dalle origini, visto che la tradizione fa coincidere la nascita della città con il presunto decreto di Narsete con il quale nella festa dell’Annunciazione il 25 marzo dell’anno 421 viene stabilito di erigere una chiesa a Rialto. Nel tempo dell’atroce pestilenza del 1630 alla salvezza raggiunta dai veneziani a forza di preghiere e voti, che si concretizzeranno nello splendore della Madonna della Salute. Arriva Un corteo di così nella Serenissima la Madonna Pellegrina di Fatima, che qui farà tappa a Venezia fino all'8 maggio.

 

 

 

Aeroporto Marco Polo; la statua viene fatta sbarcare; persino qui, tra selfie e flash vari, c’è anche chi riesce a commuoversi, a mormorare un’Ave Maria e a fare un rapido segno di croce. Poi la statua viene posta a bordo di una “balotina”, simile ad una gondola, attraversando la laguna, scortata dalle società remiere della città fino al molo di San Marco. Le barche scivolano lente verso il tramonto che illumina l’orizzonte disegnato dal mare e dai contorni di isole e campanili. La statua oscilla leggermente e sembra seguire il ritmo dei remi. San Marco accoglie la Madonna e poi una processione la conduce dentro la basilica, dove è in attesa il patriarca Francesco Moraglia per celebrare la Santa Messa. Poi la giornata si conclude nella chiesa di San Salvador, dove fino a stanotte in qualunque ora del giorno i fedeli potranno recarsi per un momento di raccoglimento e preghiera.

«Tutto è nato dal gruppo di genitori con i figli in Cielo», ha spiegato don Roberto Donadoni, organizzatore dell’evento, che segue un gruppo di genitori che hanno perso un figlio e si trovano una volta al mese nella chiesa di San Zeno per pregar e cercare di condividere il peso del grande dolore che devono sopportare. Un incontro del gruppo con il Papa nel maggio del 2021 ha fatto nascere l’idea di far arrivare in laguna la Madonna di Fatima. E il 6 maggio il gruppo dei genitori con un figlio in Cielo parteciperà ad una messa con il patriarca. In serata è prevista la processione “aux flambaux” e la consacrazione al Cuore Immacolato di Maria.

 

 

 

Il giorno prima, il 5 maggio, ci sarà lo spazio per la recita del Rosario per chiedere la fine della guerra in Ucraina, in collegamento video con i fedeli della parrocchia di Sharhorod in Ucraina. In breve, ecco la storia della statua Pellegrina di Nostra Signora di Fatima che, per la prima volta viene realizzata secondo le istruzioni impartite da Suor Lucia, l’unica dei tre veggenti-pastorelli rimasta in vita. Solennemente incoronata dall’arcivescovo di Évora, il 13 maggio 1947, da quel momento ha viaggiato più volte per il mondo. L’idea del pellegrinaggio viene fatta risalire all’anno 1945, poco dopo la fine della seconda Guerra mondiale, quando un parroco di Berlino propose che un’immagine della Madonna di Fatima attraversasse tutte le capitali e le città episcopali d’Europa, fino al confine con la Russia. Dopo più di mezzo secolo di pellegrinaggi, in cui l’immagine ha visitato 64 Paesi di diversi continenti, la Rettoria del Santuario di Fatima ha stabilito che fosse il caso di non farla spostare più, se non per qualche circostanza straordinaria, come nel caso della Giornata mondiale della gioventù svoltasi a Panama, nel gennaio 2019. Per risponde alle molteplici richieste provenienti da tutto il mondo, da allora sono state realizzate 13 copie dell’originale immagine della Vergine Pellegrina. 

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