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Rom presa già 25 volte, chi è la donna che terrorizza l'Italia

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Giorgio Valleris
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Venticinque arresti in 25 anni di vita. Una sorta di record da Guinness dei primati, anche se tutt’altro che invidiabile. La protagonista? Una ragazza di etnia rom che, da quando ha compiuto 14 anni, si “esibisce” quasi indisturbata da nord a sud con la sua arte che, manco a dirlo, è un repertorio di furti in appartamento commessi in tutta Italia, da Milano a Firenze, da Brindisi a Oristano.

L’ultimo episodio pochi giorni fa, sabato, in un appartamento di via Alfonso Capecelatro a Milano, in zona San Siro. Insieme a due complici, anche loro nomadi, la donna ha tentato di forzare una porta della palazzina, senza successo. Crimine sventato da una vicina di casa che, accortasi dell’accaduto, ha immediatamente contattato le forze dell’ordine che sono in tervenute prontamente con una pattuglia dei carabinieri del Radiomobile che ha bloccato le ladre. Così la zingara è finita di nuovo in carcere e gli approfondimenti sulla sua identità hanno permesso ai Carabinieri di scoprire che era anche destinataria di un provvedimento definitivo di carcerazione per 7 anni e 6 mesi emesso dal Tribunale di Pavia.

 

 

 

Una carriera iniziata presto, quando era appena adolescente. E se è vero che la prima volta non si scorda mai, il suo battesimo risale al 2011 in quel di Piacenza quando è entrata nelle patrie galere per la prima volta. Ci è rimasta poco. Un altro arresto, questa volta ad Oristano nel 2013, pizzicata mentre tentava un furto addirittura nell’appartamento di un parroco. Poi, tra il 2015 e il 2020 oltre dieci episodi di furto e possesso ingiustificato di chiavi o grimaldelli, tutti tra Trieste, Mestre e Venezia.

Oltre a questi reati, nel suo curriculum anche diversi provvedimenti di divieto di dimora nei comuni in cui è stata fermata, fino all’ultimo episodio di sabato scorso. Non contenta, la donna, ora in carcere a San Vittore, ha chiesto di ottenere gli arresti domiciliari presso il proprio campo nomadi, per poter provvedere all’allattamento del figlio neonato

Tanto per intenderci, il campo rom milanese di via Chiesa rossa, nella zona sud di Milano è quello in cui pochi mesi fa erano state arrestate sei persone (cinque uomini e una donna) perché responsabili di almeno otto furti e rapine messi a segno tra ottobre del 2020 e ottobre del 2022. Insomma, oltre al danno, la giovane criminale tenta anche la beffa. Per quanto riguarda le due complici, una è finita a San Vittore mentre per la seconda sono stati disposti i domiciliari.

 

 

 

D’altra parte, solo poche settimane fa aveva fatto scalpore la storia di Ana, 29enne bosniaca madre di nove pargoletti che “grazie” al suo lavoro di borseggiatrice, sempre nel capoluogo lombardo, portava a casa fino a 1000 euro al giorno. Anche se, amareggiata, aveva confessato che purtroppo spesso era costretta a mettersi in tasca meno «perché la gente gira con poco contante».

Ma chi pensa che quello dei furti e dei borseggi ad opera dei rom sia un problema solo milanese si sbaglia di grosso. Un paio d’anni fa, la Polizia di Frontiera di Tarvisio aveva arrestati Meri Secic, 37enne di origine croata ritenuta responsabile di numerosi illeciti commessi nella zona di Roma che aveva accumulato qualcosa come 27 condanne definitive per reati che andavano dall’evasione a numerosi furti aggravati, passando per l’utilizzo e il prelievo di contanti con carte di credito rubate. Tanto che il Tribunale di Roma l’aveva condannata a 18 anni e 5 mesi di reclusione. Parlare di ultimo episodio, nel caso del tentato furto di Milano, purtroppo sembra tanto avere una valenza solo cronologica nel caso della giovane zingara e di tante sue “colleghe”. Perché se questo record è poco invidiabile per lei, che probabilmente non farà troppo caso a certe cose, lo stesso vale per la giustizia italiana che si dimostra incapace di far rispettare la legalità vanificando il lavoro delle forze dell’ordine. La donna otterrà i domiciliari come richiesto? Se così fosse non sarà difficile immaginare di vederla presto all’opera di nuovo, pronta ad infrangere un altro record in questa, vergognosa, storia all’italiana. 

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