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Daniela Lo Verde, dettagli-choc sulla preside: "Burro scaduto? È perfetto"

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Emergono nuovi dettagli sulla condotta di Daniela Lo Verde, preside dello Zen di Palermo arrestata per peculato e corruzione. La donna, stando alle intercettazioni, scandagliava il cibo della mensa e decideva cosa sarebbe andato agli alunni e cosa invece si sarebbe portata a casa. Proprio ai suoi studenti la Lo Verde lasciava cibi scaduti. "Gli abbiamo cancellato la data di scadenza al burro", le parole della bidella. "Vi denunciano", commentava ridendo il vicepreside Daniele Agosta (anche lui arrestato). "Secondo me pure", gli faceva eco la dirigente. Non è tutto. Stando a quanto riportato da Repubblica in un'intercettazione la Lo Verde chiedeva: "Vuoi vedere se questo burro è scaduto?". E quando la docente rispondeva: "Sì, 20 agosto… È perfetto". La preside confermava: "Si può usare". Insomma, quanto basta a mostrare l'atteggiamento della Lo Verde e non solo. 

 

 

A denunciare la gestione illegale dei progetti europei da parte della preside una docente della scuola che parla di "una sorta di circuito consolidato secondo il quale se si rientra nelle grazie della preside si ha vita facile all'interno della scuola, altrimenti si vivono ritorsioni che rendono all'interno del plesso la vita molto difficile, come ad esempio quando ho denunciato unitamente a una collega il non rispetto delle normative Covid a due quotidiani online e subito dopo è stato indetto un collegio docenti in urgenza in cui la preside stessa chiedeva a tutti i docenti di smentire le nostre dichiarazioni sebbene io avessi delle prove fatte di video e fotografie".

 

 

Motivo per cui nell'istituto c'era "un clima di pressione a seguito del quale nessuno dei docenti contrastava la preside nelle sue decisioni". Oltre al cibo scaduto, la preside - con la complicità di alcuni professori - sottraeva denaro e prodotti tecnologici come pc, tablet e smartphone destinati agli alunni e acquistati con i finanziamenti europei. 

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