Pietro Orlandi, il fotografo di Wojtyla: "Solo fango, le scuse non bastano"
Le parole di Pietro Orlandi su Papa Wojtyla stanno facendo ancora discutere parecchio, soprattutto tra chi per oltre venti anni ha seguito e documentato il pontificato di Giovanni Paolo II. "Sono ancora scioccato dalle parole di questo signore - ha detto all’Adnkronos Gregorio Galaska, fotografo polacco che ha immortalato il pontificato di Wojtyla per oltre un ventennio, riferendosi al fratello di Emanuela Orlandi -. Queste esternazioni, puro fango, sciocchezze, fanno male anche alla memoria della sorella scomparsa in circostanze misteriose perché sono state fatte tante indagini e alla fine non si è trovato niente". Ospite di DiMartedì, Orlandi ha detto che Wojtyla "ogni tanto usciva di sera e andava in giro con due suoi amici polacchi. Secondo qualcuno non andava certo a benedire delle case".
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Secondo Galaska, insomma, Orlandi avrebbe danneggiato anche la sorella Emanuela "perché Giovanni Paolo II è stata la persona più onesta che sia vissuta in questa terra. Se non è stato santo lui, questo mondo è perso". Il fotografo ha sottolineato che a questo punto anche eventuali scuse da parte di Orlandi "sarebbero troppo poco per tutto il fango propalato. Le scuse poi le potrebbe fare solo un uomo grande".
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Sullo sfondo la scomparsa di Emanuela, la figlia del commesso Vaticano di cui si sono perse le tracce ben 40 anni fa. L’inchiesta riaperta di recente potrebbe risentire delle esternazioni di Orlandi, secondo Galaska: "Il Vaticano dopo tutto questo, dovrebbe chiudere il caso. Le cose si trattano sul serio ma se devono prendere questa piega, meglio fermarsi". A difendere Wojtyla è stato anche Bergoglio, che ieri al Regina Coeli ha parlato di "illazioni offensive e infondate".
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