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Strage di Erba, "ecco chi sono i colpevoli": Olinda e Rosa davvero innocenti?

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Il caso di Olindo Romano e Rosa Bazzi potrebbe davvero non essere chiuso. I due, condannati all'ergastolo per la strage di Erba, infatti potrebbero veder riaperto il processo. Il sostituto procuratore della Corte d'Appello, Carlo Tarfusser, di Milano si dice certo della loro innocenza e chiede appunto la revisione del processo.

Ma non solo. Si apprende infatti che la difesa dei due quando depositerà l'istanza di revisione del processo presenterà "più di un nuovo testimone", così come ha spiegato all'Ansa il legale Fabio Schembi, che difende Olindo e Rosa insieme a Nico D'Ascola, Luisa Bordeaux e Patrizia Morello. Uno dei testimoni, assicura, non è "mai stato sentito all'epoca dei fatti" e risiedeva "nella casa della strage, poi arrestato per traffico internazionale di stupefacenti che faceva parte dei fratelli di Azouz Marzouk".

Insomma, le novità sarebbero dirompenti. E decisive. Un altro testimone, prosegue il legale, "è un ex carabiniere che riferisce delle indagini e delle parti mancanti del 50% dei momenti topici delle intercettazioni".

 

Dunque, in questo contesto, si affacciano nuove ipotesi su chi abbia effettivamente commesso la strage. E si apprende che le indagini difensive, pochi mesi fa, hanno rintracciato un tunisino, indagato dalla Guardia di finanza e legato in affari con il fratello di Azouz Marzouk (il compagno e padre di due delle vittime della strage), il quale avrebbe suggerito la pista alternativa che, al momento, viene ritenuta la più concreta. La strage sarebbe dovuta a un regolamento di conti tra bande rivali per una questione si spaccio di droga, regolamento di conti culminato con l'orrore avvenuto nell'appartamento di via Diaz in cui, secondo il tunisino, erano nascosti soldi e stupefacenti.

 

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