Eco-vandalo, alle origini del termine: quando negli anni Settanta...

di Massimo Arcangelidomenica 16 aprile 2023
Eco-vandalo, alle origini del termine: quando negli anni Settanta...
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Una cultura alimentare fredda (o chiusa) è conservativa; è fedele al territorio e alla tradizione, ed è guardinga verso tutto quanto non ne faccia parte (per es. un cibo esotico). In una cultura alimentare calda (o aperta), come al tempo dell’antica Roma, durante l’epoca rinascimentale o con l’avvento della globalizzazione, si possono riscontrare uniformità, omologazione, conformismo ma anche disomogeneità, contaminazione, mescolanza e oltre, soprattutto quando parliamo di una cosa ecosostenibile. Da non confondere con biocompatibile: materiali o manufatti biocompatibili sono “conciliabili” con le esigenze ambientali; materiali o manufatti ecosostenibili (o biosostenibili) sono piuttosto “sopportati” dall’ambiente.

Ecovandalo, al pari di ecosostenibile o ecoterrorista, ecomafia o ecomostro, è uno dei tanti composti in eco- (dal greco òikos, ‘casa’, ‘beni’, ‘famiglia’, ecc.), modellati su ecologico (o ecologia), delle decine, in cui il prefissoide assume proprio il significato di ‘ambiente’, registrate dai dizionari di neologismi a partire dagli anni Settanta del secolo scorso: ecosistema ed ecobanca, ecostrage ed ecocidio, ecoturismo ed ecovettura, ecoattentato ed ecocatastrofe, ecobus ed ecocasa, ecoincentivo ed ecocompatibile, ecopelle ed ecocombustibile, ecotassa ed ecopacifismo, ecosviluppo ed ecobenessere.

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Quanto a vandalo, originato da una parola latina di epoca tarda debitrice di un verbo germanico (wandeln, ‘errare’, ‘vagare’, ‘peregrinare’), sconta la considerazione di quel popolo da parte della civiltà romana, spazzata via dallo straniero invasore: «Essendo i Vandali considerati popolo particolarmente barbaro fin dalla tradizione umanistica dei secc. XV-XVI, il termine passò al signif. spregiativo di ‘distruggitore’ (in particolare di opere d’arte)» (Paolo Zolli, Per un nuovo dizionario storico-etimologico della lingua italiana, “La ricerca dialettale”, I, 1975, pp. 279-301, a p. 301). È un po’ la storia di ostrogoto se, volendo contestare a qualcuno la presunta indecifrabilità di qualcosa che ho detto, e quel qualcuno magari finge di non capire, dovessi polemicamente chiedergli: Parlo forse ostrogoto?

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