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Andrea Papi ucciso dell'orso? "Perché la colpa è dei giudici"

Claudia Osmetti
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Non è uno scaricabarile quello di Maurizio Fugatti. E nemmeno un atto d’accusa o una polemica sulla polemica, che poi, alla fine, le discussioni hanno pure un po’ stancato. È un dato di fatto: «Avevamo le mani legati. C’era una sentenza del Tar, c’era una decisione del Consiglio di Stato che ci impediva di abbattere Jj4. Cosa avremmo dovuto fare? Azioni illegali?». Fugatti è il presidente della provincia autonoma di Trento, è un leghista e (soprattutto) è un uomo di montagna. E la gente di montagna è fatta così: schietta, concreta, davanti a un problema si rimbocca le maniche. «Purtroppo la morte di Andrea Papi (il runner aggredito e ucciso dall’orso Jj4 la settimana scorsa in val di Sole: ndr) non è stato il primo episodio. Ne avevamo avuti altri».

Dottor Fugatti, a quando risalgono le segnalazioni?
«Guardi, i fatti di Jj4 che attacca due persone avvengono, per la prima volta, nel 2020. Se lo ricorda, il 2020?».

Eccome: la pandemia, il Covid... Adesso pure l’orso?
«In quell’occasione ho sottoscritto un’ordinanza in cui dicevo: “Abbattiamola perché è pericolosa per l’incolumità pubblica”».

E invece?
«Invece è intervenuto il Tar (il tribunale amministrativo, ndr) e ha risposto che non si poteva fare. Allora ho rivisto la mia ordinanza. Mi sono detto: “Non posso abbatterla, la catturerò”. Ma il procedimento è arrivato al Consiglio di Stato».

Addirittura?
«Certo. Il risultato è stato che non ho potuto applicarle l’ordinanza perché sia lo stesso Consiglio di Stato che il Tar sono stati unanimi nel bocciarla. Anche per via di alcuni cavilli».

Quali?
«Per esempio dicevano che non avevo ottenuto il parere di Ispra, l’istituto che si occupa del benessere degli animali».


E lei?
«Sia nel 2021 che nel 2021 abbiamo segnalato a Ispra che Jj4 era un’orsa pericolosa e abbiamo chiesto, di nuovo, la possibilità di abbatterla».

Provo a indovinare? Un altro secco “non si può”?
«Tre altri secchi “non si può”, l’ultimo dei quali a fine ottobre. Cioè pochi mesi fa. Ci hanno risposto che non si trattava di un orso pericoloso e che quindi bisognava lasciarlo libero».

Poi però sono successi i fatti di Caldes, insomma è morto Andrea. Ce l’ha fatta a decretare quest’ordinanza?
«Ora sì, ma perché l’ho assunta in sede del Comitato per l’ordine pubblico e la sicurezza. Era presente anche Ispra e questa volta c’è stato il parere favorevole. Parere che è arrivato anche per un altro orso problematico».


Mj5? Hanno tutti ’ste sigle strane, gli orsi...
«Esatto. Il mese scorso ha aggredito una persona».

La domanda da un milione di dollari: perché abbatterli, non basta catturarli?
«E dove li mettiamo? Sono soggetti che hanno già avuto reazioni violente nei confronti degli uomini. L’alternativa è una gabbia: non credo sia la scelta migliore, lo dice anche la scienza di fronte a questi orsi che hanno atteggiamenti simili. Però mi faccia aggiungere una cosa. Posso?».


Prego.
«Il problema non sono questi due o tre orsi, li prenderemo. Il problema sono gli altri, quelli in eccedenza».

In eccedenza? Che significa?
«Alla fine degli anni Novanta un piano per la ripopolazione sul nostro territorio stimava si sarebbe raggiunto il limite di una cinquantina. A quel tetto si sarebbero dovuti spostare.
Sa quanti ne abbiamo ora?».

Più di cinquanta?
«Il doppio, ossia cento. E forse qualcosina in più. Non si sono spostati dalle nostre valli, non sono andati nelle regioni vicine o nell’arco alpino. Sono rimasti qui».

Perché?
«Non m’interessa il perché. Mi interessa che, adesso, c’è un problema di convivenza uomo-orso che, in alcune valli della provincia, è sproporzionato rispetto al progetto iniziale. La gente ha paura, si fa mille problemi a uscire a fare una passeggiata».

Come si risolve questo?
«Se non vogliamo arrivare ad abbatterli, dobbiamo spostarli».

D’accordo. Ma come si fa?
«Il come non è un problema, possiamo anche assumere noi l’onere di trasferirli».


Dove?
«Ecco, è questo il problema. Ce lo deve dire il ministero. Non sono decisioni che spettano a noi. Posso fare, però, una provocazione: a tutti quegli animalisti che si stanno facendo vivi per darci la disponibilità a ospitare Jj4, mi permetto di dire che di orsi ne abbiamo in abbondanza. Una settantina a cui trovare casa. È una battuta, però è realistica. Il problema c’è, bisogna guardare all’insieme per arginarlo».

Altrimenti?
«Altrimenti l’alternativa è una: l’abbattimento. So di dire una cosa che a molti non va giù, ma non si può mettere in discussione la convivenza per tenere in vita gli orsi. Io preferisco tenere in vita gli uomini».

Un discorso analogo si sta facendo per i lupi e...
«La fermo. Il lupo sarà il capitolo successivo che affronteremo. Adesso però concentriamoci sull’orso».

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