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Madonna di Trevignano, scatta l'esposto: chi rischia grosso

Caterina Maniaci
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A Trevignano il Venerdì Santo somiglia ad una folata gelida, un giorno di aprile che ha quasi il sapore di gennaio. E questo freddo penetra anche nelle speranze di tanti che continuano ad arrivare qui per trovare risposte alle proprie ansie, alle proprie delusioni, al senso di vuoto che assedia. La gente che viene a Trevignano - sul lago di Bracciano, a pochi chilometri da Roma per vedere la Madonnina che piange sangue dagli occhi, a sentire quello che ha da dire la autoproclamatasi veggente Gisella Cardia. Gente che non vuole credere all’ombra della truffa che si allunga sul Campo di Rose, dove si trova la Madonnina. Un investigatore privato ha presentato un esposto contro Gisella che sarà trasmesso alla procura di Civitavecchia, guarda caso luogo di un’altra famosa lacrimazione mariana. E saranno i magistrati a valutare se aprire o meno un’indagine. L’investigatore sostiene di aver scoperto, dopo aver fatto procedere ad alcune analisi, che le lacrime che escono dagli occhi della statuina, ormai nota come la Madonna di Trevignano, altro non sarebbero che sangue di maiale. Poi, insiste l’investigatore, qui ci sono in ballo soldi e neppure pochi: «C’è chi ha donato più di 100mila euro». Intanto la Diocesi di Civita Castellana annuncia la creazione di una commissione per approfondire quello che sta accadendo a Trevignano Romano.

 


SETTE ANNI
In questa storia si mescolano elementi da tragedia e da commedia, mostrando i lati più strani e inconsueti di un tempo e di un mondo sempre più secolarizzato, dalle chiese sempre più vuote, eppure sempre in cerca di risposte, di straordinarietà, di “miracoloso”. Torna in mente la famosa considerazione di G.K. Chesterton: «Chi non crede in Dio non è vero che non crede in niente perché comincia a credere a tutto». Da diversi anni, sette per la precisione, questa storia va avanti, mentre si è in attesa di una svolta, dal punto di vista legale che da quello della Chiesa. Il 3 di ogni mese arrivano qui pullman, macchine, da cui si riversano centinaia tra curiosi, pellegrini, più o meno credenti, insieme a no vax, sostenitori di “cure alternative” contro il Covid, complottisti di ogni genere e grado. E tutti aspettano il messaggio della Vergine accalcati in Campo di Rose, pronti a seguire la liturgia con canti e inni, davanti a una grossa croce blu, con conseguente trascrizione delle parole dettate dalla Vergine su un quaderno. Tutto spirito e devozione?


Nel sito apposito si invita alla donazione e all'acquisto di riproduzioni della statua della Madonna, collegato ad una cereria di Terni che produce candele e arredi sacri. Le Vergini costano dai 36 a 3.400 euro. Intorno alla statua di legno della Madonna che piange sangue- non quella sulla collina, che è una copia, quella originale è custodita a casa da Gisella- sono imperniate dunque tante storie. Soprattutto quella di Maria Giuseppa Scarpulla (Gisella sarebbe un diminutivo di Maria Giuseppa, mentre il cognome è quello del marito, Gianni), 53 anni. La storia inizia in Sicilia a Patti, provincia di Messina. Qui Maria Giuseppa fa l’imprenditrice di ceramiche, una bella attività, ma qualcosa comincia ad incrinarsi. Arriva la bancarotta, con una condanna a due annidi reclusione e pena sospesa. Con il marito parte, prova a ricominciare da un’altra parte. A Trevignano, borgo delizioso sospeso sul lago di Bracciano. Poteva pensare Maria Giuseppa che lo avrebbe trasformato in un luogo di pellegrinaggio? Nel 2016 va a Medugorje e tutto cambia, con una statuetta in ceramica della Madonna. Che avrebbe iniziato a lacrimare e con i messaggi ultraterreni. Maria Giuseppa si trasforma in Gisella Cardia. E attorno a Gisella si sarebbero concentrati anche molti eventi straordinari: stigmate, miracoli...Come è stato ben raccontato in alcune trasmissioni televisive, in particolare Mattino 5 e Pomeriggio 5. E dopo la denuncia e in attesa del riscontro ufficiale delle indagini in corso, lei si sarebbe rifugiata nel convento di san Vincenzo a Bassano. E la Chiesa, come sta reagendo? La Diocesi annuncia una commissione d’inchiesta; del resto se confermato che di truffa si tratta, il tutto si potrebbe configurare come un caso grave di plagio, più grave ancora perché fa leva sui bisogni più profondi delle persone. Papa Francesco, in linea con i suoi predecessori, è sempre è stato lapidario nei confronti di cartomanti, veggenti, maghi, guaritori presunti: chi si affida a loro non è cristiano. 

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