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Milano, morì dopo un intervento: condannati due ginecologi dell'Humanitas

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Condannati i due ginecologi dell'Humanitas di Milano dopo la morte di Emanuela Postacchini. La donna, di soli 40 anni, morì in seguito a un intervento di routine. Tutto è iniziato quando Emanuela perse il bambino che portava in grembo. Per questo motivo la donna, impiegata di banca e già mamma, dovette sottoporsi a un intervento di raschiamento dell'utero. In sala operatoria, però, la situazione precipitò all'improvviso. La 40enne morì dissanguata a causa della perforazione dell'utero. Una complicazione rara che avrebbe richiesto l'asportazione dell'utero. A cinque anni dalla sua morte, sono stati condannati in primo grado Paolo Levi e Laura Sacchi. I due ginecologi sono stati accusati di omicidio colposo. Da qui la condanna a nove mesi di carcere, con pena sospesa per "negligenza e imperizia". "Esprimiamo nuovamente la nostra vicinanza alla famiglia, colpita così duramente, e manteniamo piena fiducia nei nostri professionisti", ha detto la direzione dell'Humanitas.

Mentre non si è fatta attendere la replica del compagno Antonio Cornacchia: "Faccio fatica a realizzare pienamente la situazione, ma sono soddisfatto della sentenza. Sono stati anni difficili, è stato un processo molto aggressivo - ha ammesso al Giornale -. Dal punto di vista personale non è stato semplice, certo si fa i conti con la situazione ma ho avuto la fortuna di avere nostra figlia. L'averla accudita e cresciuta mi ha aiutato ad andare avanti".

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