Covid, la rivelazione choc di Sileri: "Minacce dall'ufficio di Speranza"
"Hanno palesemente sostenuto che non erano autorizzati a condividere informazioni con me": Pierpaolo Sileri lo avrebbe detto ai pm di Bergamo l'8 febbraio 2021 nell'ambito dell'inchiesta sulla gestione della pandemia, riferendosi all’allora capo di gabinetto Goffredo Zaccardi, persona di fiducia del ministro Roberto Speranza, e poi di "alcuni direttori generali e vice capi di gabinetto". Lo riporta il Corriere della Sera.
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L’ex vice ministro del Movimento 5 Stelle, ora tornato a fare il medico, avrebbe segnalato che "a gennaio-febbraio 2020, almeno in una prima fase, non esisteva un’istituzione ufficiale della task force che si riuniva al mattino al Ministero, né esisteva una convocazione ufficiale. Ho sin da subito notato un comportamento poco professionale. Mancava in modo assoluto la programmazione e i rappresentanti andavano aumentando di giorno in giorno". Sileri avrebbe rivelato di aver rimproverato la struttura ministeriale "perché, in data 6 marzo 2020, non si era ancora provveduto agli acquisti dei ventilatori e di ogni dispositivo utile alla gestione della pandemia".
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"Il 6 marzo Zaccardi (Goffredo, capo di Gabinetto di Speranza, ndr) diceva a me e Friolo (capo del suo ufficio, ndr) che dovevamo stare tranquilli, altrimenti avrebbe usato contro di noi dei documenti che aveva nel cassetto - avrebbe proseguito Sileri -. Ovviamente gli abbiamo risposto che non accettavamo questo tipo di minaccia e che avrebbe dovuto chiarire a cosa si riferisse. Scoprirò solo dopo, per quanto riguardava Friolo, che si trattava di presunte accuse di mobbing di una collaboratrice".
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