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Blitz nelle mense scolastiche italiane, orrore a tavola

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Prodotti congelati al posto di quelli freschi, finto parmigiano dop, un bagno della palestra trasformato in deposito stoviglie in una scuola di Potenza, persino una "pasta e patate senza patate" somministrata agli alunni di un istituto della provincia di Caserta. Sono solo alcune delle irregolarità riscontrate dai carabinieri del Nas nei controlli effettuati nelle mense scolastiche di tutta Italia. In un istituto paritario di Bergamo, i Nas hanno riscontrato l’impiego di pasta fresca scaduta e farine con termine di conservazione oltrepassato da un anno. Nel corso di tre ulteriori controlli nelle mense di altrettanti plessi scolastici della provincia, sono state accertate condizioni igieniche carenti, utilizzo di cibi scaduti e presenza di generi alimentari mal congelati. I Nas di Treviso hanno sequestrato 40 chili di carne, ortofrutta e latte, in parte scaduti e in parte conservati in confezioni anonime: al gestore del locale sono state contestate gravi carenze igienico-sanitarie. Nella mensa di una scuola primaria della provincia di Pavia sono state constatate infiltrazioni d’acqua, presenza di muffe, pannelli del soffitto divelti.

 

 

A Sassari la legale rappresentante di una cooperativa gerente la mensa di una scuola dell’infanzia è stata deferita per aver detenuto e somministrato agli alunni alimenti di qualità differente da quelli previsti dal contratto d’appalto del servizio: merluzzo e carne precotti e congelati in luogo di quelli freschi, uova generiche al posto di quelle biologiche. I Nas di Napoli hanno sospeso l’attività di somministrazione e vendita di alimenti e bevande del punto ristoro di un liceo classico di Napoli dove sono state riscontrate pessime condizioni igieniche con riferimento alle attrezzature e agli ambienti di stoccaggio e somministrazione dei cibi. Sequestrato mezzo quintale di prodotti dolciari e generi alimentari.

Stop immediato anche per il centro cottura fornitore di un plesso scolastico a Bari: gravi le carenze igienico sanitarie e strutturali individuate. Nel corso dell’ispezione in un laboratorio di produzione pasti della ditta aggiudicataria del servizio di refezione scolastica di un asilo di Catania si è proceduto al sequestro di 17 chili di preparato alimentare privo di indicazione di provenienza, utilizzato per la panatura degli alimenti. Contestata anche la presenza di prodotti carnei decongelati senza controllo della temperatura. Nel refettorio di un altro istituto comprensivo scolastico di Catania sono state sequestrate alcune confezioni termosaldate di pasti, a causa della presenza di corpi estranei come capelli.

 

 

Insomma, su 1.058 aziende di ristorazione collettiva operanti all’interno di mense scolastiche di ogni ordine e grado, dagli asili nido fino agli istituti superiori, sia pubbliche che private, 341 hanno evidenziato irregolarità, pari al 31%, con 482 violazioni penali e amministrative e conseguenti sanzioni pecuniarie per 240 mila euro. Nove aree cucina sono state sospese o sequestrate, 22 i gestori denunciati per reati di frode ed inadempienze in pubbliche forniture, detenzione di alimenti in cattivo stato di conservazione ed inosservanze alla normativa sulla sicurezza sui luoghi di lavoro. La maggioranza delle infrazioni, pari all’ 85%, ha riguardato aspetti sanzionatori amministrativi come le carenze strutturali e impiantistiche dei locali impiegati alla preparazione dei pasti, la mancata attuazione dell’autocontrollo, della tracciabilità e della presenza di allergeni, "elementi fondamentali - spiegano i Nas - per prevenire possibili episodi di intossicazione e reazioni allergiche, ancor più significativi nelle fasce sensibili delle utenze scolastiche".

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