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Guidonia, il testimone choc: "Il pilota ci ha graziati"

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“Stavo qui in piedi e ho visto l’aereo cadere": Marco Felli, testimone oculare dello scontro tra i due aerei militari che questa mattina si sono schiantati al suolo a Guidonia, lo ha detto a Repubblica. "È caduto in maniera verticale, è passato tra le palazzine e si è schiantato su una macchina", ha continuato, riferendosi al velivolo atterrato tra le case in via delle Margherite. "Abbiamo provato a salvarlo ma non ci siamo riusciti - ha continuato il testimone - l’aereo è esploso. Secondo me il pilota ha fatto qualcosa per evitare i palazzi, è sceso in obliquo centrando l’asfalto. Ci ha graziati, o prendeva il palazzo a sinistra o quello a destra”. 

"All'inizio le fiamme erano poche, poi sono arrivate a 10-15 metri e hanno bruciato anche le ringhiere dei palazzi sopra", ha continuato Felli nel suo racconto. Probabile, inoltre, che uno dei due piloti abbia fatto una mossa disperata per evitare una strage, dal momento che a cento metri dal luogo della tragedia c'era addirittura un asilo nido. Le uniche due vittime della tragedia sono stati proprio i piloti dei due aerei dell’Aeronautica militare impegnati in una missione di addestramento: si tratta degli ufficiali Giuseppe Cipriano e Marco Meneghello. Erano entrambi in servizio al 60esimo Stormo dell’Aeronautica militare di Guidonia.

Mentre uno dei velivoli è precipitato in un prato, vicino a un centro commerciale, l’altro è caduto nel centro abitato di Colle Fiorito. Il tenente colonnello Cipriano, 48 anni, era originario di Taranto, in Puglia. Era entrato in Aeronautica a 21 anni. Il secondo pilota, invece, era nato a Legnago in provincia di Verona e avrebbe compiuto 46 anni il 18 agosto prossimo. Era entrato in Aeronautica nel 1999. Alle famiglie dei due piloti, il capo di Stato maggiore dell’Aeronautica, il generale Luca Goretti, ha dichiarato di stringersi "in un profondo segno di vicinanza e cordoglio" a nome dell’intera Forza armata.

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