Sulcis, gli operai sulla ciminiera a 100 metri d'altezza: cosa chiedono
Sospesi nel vuoto a cento metri di altezza. È la clamorosa protesta di quattro lavoratori della Portovesme srl, nel Sulcis, in Sardegna, che dall'alba si sono asserragliati sulla ciminiera dell'impianto Kss intenzionati a rimanerci, a oltranza, fino a che non otterranno risposte concrete sul loro futuro. Sfidando il gelo e la pioggia che sta investendo l'isola, i quattro operai hanno deciso di porre così all'attenzione pubblica il tema del caro energia e del prossimo stop a quasi tutti gli impianti della Portovesme srl che metterebbe a rischio 1300 buste paga.
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"Il 28 febbraio è la data entro la quale si devono presentare le soluzioni tecnico-giuridiche per interrompere la procedura di fermata dell'80% delle attività della Società, con la chiusura di interi reparti e dell'impianto di raffinazione di San Gavino Monreale", scrivono gli operai in un comunicato stampa. "Purtroppo con grande rammarico quella data è arrivata senza che ci sia stato nessun atto concreto, sia di tipo commerciale tra privati, che di fonte governativa e/o legislativa per calmierare il prezzo e garantire la continuità produttiva. A oggi i livelli istituzionali non hanno messo in campo nessuna iniziativa finalizzata a modificare le azioni dell'azienda". Osservano gli operai che le procedure di Cassa Integrazione sono partite "mettendo addirittura in taluni casi i lavoratori gli uni contro gli altri, come si è potuto constatare in questi giorni negli appalti, anello debole del sistema produttivo che andrebbe maggiormente tutelato così come i lavoratori somministrati".
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Intanto da ieri i lavoratori degli appalti sono in assemblea permanente, nel piazzale della Portovesme srl, con presidio nella portineria degli appalti, dove sono state anche piazzate alcune tende. "Solidarietà ai lavoratori che hanno intrapreso questa iniziativa a difesa del lavoro", dicono Emanuele Madeddu Filctem-Cgil, Vincenzo Lai Femca Cisl e Pierluigi Loi Uiltec Uil. "È evidente che il tema da risolvere è quello dell'energia, purtroppo registriamo nessun passo avanti delle istituzioni. Condividendo il documento dei lavoratori chiediamo con la massima urgenza un incontro con il ministro competente", hanno concluso i sindacalisti della Triplice.
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